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Usl 6 Euganea, un laboratorio per educare i giovani all’uso responsabile della realtà virtuale

Presentato il centro digitale Lab on Life, del Dipartimento dipendenze, al complesso sociosanitario ai Colli, rivolto per ora agli studenti della quarte superiore

Elvira Scigliano
1 minuto di lettura

Un ragazzino alle prese con la realtà virtuale (foto archivio) 

 

Si chiama Lol (Lab on Life), è un centro digitale del Dipartimento dipendenze e ha lo scopo di educare all’uso responsabile della realtà virtuale. E’ stato inaugurato dall’Usl 6 Euganea al complesso sociosanitario ai Colli, ricavando gli spazi nei locali dell’ex canonica della chiesa. All’interno tre stanze esperienziali: la stanza della gamblification, la stanza del corpo e la stanza della realtà virtuale aumentata e biosensoristica.

I destinatari sono gli studenti di quarta superiore, in futuro le attività (gratuite) saranno offerte anche ai ragazzi delle scuole medie. È un luogo infatti pensato per la “generazione Z“, che vuole educare i giovani a vivere al meglio le sfide interattive che incontrano nella quotidianità.

Tanto più nella nostra società in cui l’alfabetizzazione digitale, lo sviluppo del pensiero critico e delle condotte prosociali, attraverso l’implementazione di competenze sia relazionali che emotive, sembrano quanto mai necessario.

Il centro fa parte delle azioni intraprese per la realizzazione del progetto Cambio gioco di cui è responsabile la dottoressa Arianna Camporese , mentre il referente del centro LoL è la dottoressa Stefania Gallo. Cosa accade all’interno della struttura?

Nella stanza dei gamblification si cerca di accrescere la consapevolezza rispetto alle azioni di promozione del gioco d’azzardo presenti nella nostra società in generale e nei videogiochi in particolare. Nella stanza del corpo si fa integrare l’esperienza digitale con esperienza corporea, utilizzando pratiche di consapevolezza corporea, emotiva, cognitiva e del respiro per riscoprire il proprio corpo come risorsa da utilizzare per fronteggiare situazioni di stress, di eccessiva attivazione o di difficoltà. Infine nella stanza della realtà virtuale aumentata e biosensorialistica si cerca di promuovere l’apprendimento attivo, il benessere psicologico e il cambiamento positivo delle persone attraverso un’esperienza virtuale immersiva che permette di vivere particolari condizioni della propria vita: congelamento emotivo, nebbia cognitiva, indecisione, scarsa autostima, difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi.

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