Pnrr, 457 milioni per il Padovano. È record in Veneto. Ecco le assegnazioni per ogni Comune
Sui fondi dell’Unione Europea assegnati alla nostra provincia incide il progetto del tram. Ma il vero problema per i sindaci è rispettare i tempi: opere da finire entro il 2026
claudio malfitano
Ecco come saranno i vagoni della terza linea del tram
Più di 457 milioni di euro. È l’impatto del Pnrr – Piano nazionale di ripresa e resilienza – cioè i soldi dell’Unione europea sul territorio padovano. Quella euganea è la provincia veneta che ha ottenuto di più dai fondi europei su un totale di 1,8 miliardi di euro per tutta la regione. Un dato che è però condizionato dai 238 milioni di euro destinati alla realizzazione della terza linea del tram con il completamento del sistema “Smart”.
La grande sfida che riguarda sia il capoluogo che i sindaci degli altri 101 Comuni della provincia è rispettare le scadenze: entro il 30 giugno 2026 le opere dovranno essere completate e i soldi già spesi. Un pressing che sta mettendo a dura prova gli uffici comunali, specialmente quelli dei centri più piccoli.
La provincia più finanziata
Padova con i suoi 457 milioni è la provincia che ha maggiormente beneficiato del Pnrr in tutto il Veneto. A riportarlo sono i dati del progetto “Pnrr in Comune” di Easy investimenti della fondazione Ifel che fa riferimento all’Anci, l’associazione dei Comuni.
È stata realizzato un monitoraggio, aggiornato allo scorso 7 marzo, di tutte le risorse assegnate, suddivise per le sei diverse missioni del piano (anche se la 3 sulle infrastrutture e la 6 sulla salute non riguardano direttamente gli enti locali).
Dopo Padova c’è Venezia come provincia maggiormente finanziata con 403 milioni, anche se non è stata considerata la bocciatura da parte dell’Ue del progetto “Bosco dello sport” – con il nuovo stadio e l’arena per basket e musica – che dunque toglierà al capoluogo lagunare 93,5 milioni di euro.
Hanno ottenuto molto meno gli altri territori veneti: nel Vicentino sono arrivati 268 milioni, nel Veronese 262 milioni, nel Trevigiano invece si arriva a quasi 256 milioni. Chiudono la classifica dei finanziamenti veneti Belluno con 105 milioni e Rovigo con 87. La provincia di Padova dunque può vantare l’assegnazione dell’1,34% di tutti i fondi italiani assegnati a Comuni, città metropolitane, unioni e comunità montane.
L’elenco completo dei soldi Comune per Comune
La sfida del tram e delle altre opere
Come detto, a condizionare la performance padovana è sicuramente il nuovo tram di Padova. Un’opera che riguarda non solo il capoluogo ma direttamente anche Rubano e Vigonza. Ma con la possibilità di attivare in futuro ulteriori finanziamenti per l’ampliamento della rete: ci sono in progettazione l’allungamento della seconda linea (Sir3) fino a Legnaro e Agripolis, e quello della terza (Sir2) fino a Perarolo e ai confini con Stra nel Veneziano. Ma si parla anche di un allungamento a sud della prima linea verso Albignasego.
In termini assoluti il secondo Comune della provincia euganea ad aver ottenuto più soldi è Conselve, con quasi 11 milioni di euro. In particolare l’osservatorio Easy ha registrato quasi 5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo plesso della scuola media “Tommaseo”, a cui si aggiungono altri 2,98 milioni per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’edilizia scolastica.
Dopo Conselve sono da registrare gli oltre 9 milioni di Este, che ha ottenuto molti soldi soprattutto nel comparto del sociale: i fondi però sono formalmente estensi ma saranno “spalmati” su 44 Comuni del territorio per il contrasto alle povertà e alla marginalità sociale. Sul podio dei Comuni finanziati c’è anche Cittadella, con 8,64 milioni, in questo caso soprattutto grazie ai fondi per la rigenerazione urbana che prevedono il recupero dell’area ex Cigas, una nuova area camper attrezzata in borgo Bassano e la riqualificazione di borgo Padova.
L’osservatorio civico
Non solo il monitoraggio dei Comuni, anche la società civile si sta organizzando per controllare la spesa di questo fiume di denaro.
Lies Cidv, Banca Etica, Iuav di Venezia, Cgil, Libera e Covesap hanno dato vita a un Osservatorio civico sul Pnrr che è stato presentato ieri.
«Abbiamo individuato degli indicatori e una griglia di osservazione – spiega il portavoce Gianni Belloni – Chiediamo a associazioni e comitati di “adottare un’opera” e radiografarla».
Con quale scopo? «C’è una valenza preventiva rispetto a meccanismi corruttivi, perché sentire il fiato sul collo della società civile è importante – è la risposta – Ma anche una prima relazione con le amministrazioni che dovranno poi gestire queste opere che peseranno in futuro sui loro bilanci. Una partita che deve vedere la società civile protagonista». L’osservatorio chiederà maggiore trasparenza e si finanzierà attraverso il crowdfundgin. —
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