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L’uomo vissuto per decenni a Padova e che nessuno conosce. I carabinieri: «Di lui non si sa nulla»

Nessuno richiede la salma di Loris Gasperini, trovato senza vita a 74 anni nella sua stanza d’appartamento in via Curzola. Riservato e schivo anche con i coinquilini, non aveva nè amici nè conoscenti

felice paduano
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Nel riquadro Loris Gasperini e il condominio di via Curzola dove abitava e in cui è morto

 

Non c’è nessun parente stretto, ecco perché probabilmente servirà un funerale organizzato dal Comune per Loris Gasperini, 74 anni, trovato morto tre giorni fa in un appartamento al secondo piano di via Curzola, all’incrocio con piazzetta Buonarroti, nel rione Santissima Trinità all’Arcella.

Era stato un coinquilino a chiamare i carabinieri dopo che non l’aveva visto uscire dalla sua stanza per quattro giorni. Gasperini era nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, nel 1949.

Da un po’ di anni abitava in un appartamento assieme a tre immigrati di origine africana, che hanno un lavoro regolare. Ognuno ha la propria camera.

L’uomo conduceva una vita molto riservata e schiva, era di poche parole anche nei confronti dei tre coinquilini. Per poter entrare all’interno della stanza di Gasperini i carabinieri, con l’aiuto dei vigili del fuoco, hanno dovuto sfondare la porta d’ingresso interna. Una volta ritrovato il corpo, un medico dell’Arma ha proceduto a una prima ispezione esterna.

Il cadavere non presentava segni di violenza e la morte è stata subito ricondotta a un infarto cardiaco. Tant’è che il sostituto procuratore non ha disposto l’autopsia e ha assegnato la salma ai familiari.

Con il piccolo particolare, però, che i familiari sino a ieri non si erano presentati. «Ci siamo messi in contatto con l’anagrafe di Padova, ma su di lui non sta emergendo nulla di nulla – sottolinea il luogotenente Giovanni Soldano – Siamo riusciti a conoscere solo i nomi del padre e della mamma. Nessuno sa che mestiere facesse e se avesse altri parenti a Padova o in altre città. Sappiamo anche che era figlio unico».

L a conferma che Loris Gasperini conducesse una vita riservata e solitaria arriva anche dai coniugi che gestiscono l’Orange Cafè, dove Loris prendeva cappuccino e brioche ogni mattina: «Era un signore di poche parole – ribadisce il barista Roberto Piovan – La mamma era morta circa un anno fa nella casa di riposo Breda di Ponte di Brenta. E da quando aveva subito questo pesante lutto era diventato ancora più appartato. È strano però che la sua morte sia stata scoperta solo dopo quattro giorni. Era una persona tranquilla e mite, ci mancherà la sua presenza nel nostro locale la mattina». —

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