Turismo, per Padova il 2023 è l’anno dei record
Pernottamenti in crescita del 51% rispetto allo scorso anno, tornano i flussi internazionali. Da registrare l’esplosione del turismo nelle case Airbnb e la preferenza per gli hotel a 4 stelle
Elvira Scigliano
Padova come una piccola Firenze: bellissima e desiderabile, tra le città più richieste d’Italia. Non è più un sogno, ne danno certezza i numeri del primo trimestre dell’anno. I turisti sono aumentati del 51,1% rispetto all’anno scorso, migliorando perfino le prestazioni dell’anno record per i pernottamenti: il 2019.
Sono tornati i flussi internazionali – soprattutto gli amatissimi americani, i più spendaccioni – ma la sorpresa è stata che non hanno mai smesso di venire nemmeno gli italiani. Chi pensava che il turismo interno sarebbe stata solo una parentesi dovuta alla pandemia, si è ricreduto.
A tal punto che quest’anno, per la prima volta nella storia del turismo cittadino, non ci sarà nessuna flessione estiva. E non fa più notizia lo straordinario risultato della Cappella degli Scrovegni: esaurita per i prossimi tre mesi grazie alle prenotazioni.
Numeri e trend
«Il trend è in crescita – conferma l’assessore alla cultura Andrea Colasio – Non ne sono stupito: oggi finalmente raccogliamo i frutti di una strategia collettiva di lunga data». Il dato generale dice che i pernottamenti nei primi mesi dell’anno sono passati dai 149.015 del 2022 a 231.126, con un balzo dei +51,1%. E anche rispetto al 2019 c’è comunque un aumento del 7,6%.

«Abbiamo fatto una simulazione e contiamo di arrivare a 1 milione 750 mila pernottamenti per l’anno, contro 1 milione 675 mila del 2019 e contiamo di arrivare ai 2 milioni per fine legislatura –prosegue l’assessore – Questo significa che possiamo contare su un incremento anche della tassa di soggiorno del 58% rispetto all’anno scorso: solo nei primi tre mesi dell’anno siamo passati da incassare 313.453 a 495.384 euro».
Prestazioni alberghiere
A guadagnarci di più soprattutto gli hotel a tre stelle: quest’anno hanno ospitato 79 mila persone, contro le 59 mila dell’anno scorso (più 24%); i quattro stelle (compresi i superior, la «corazzata del turismo padovano», li definisce Colasio) sono cresciuti più del doppio: più 73%: «È evidente che stiamo assistendo al ritorno del turismo di fascia alta. Sono tutte belle notizie, compreso – dal punto di vista del business turistico – l’aumento delle locazioni diverse dagli alberghi».
Case turistiche
Gli Airbnb sono un argomento che merita un approfondimento perché si scontra con l’emergenza alloggi per famiglie e per studenti. La casa turistica è cresciuta del 66, 7% rispetto al 2019 e del 57,7% rispetto all’anno scorso.
«L’extra-alberghiero era il nostro punto di fragilità rispetto ad altre realtà, come Verona – spiega Colasio – D’altra parte però noi siamo una città universitaria molto importante e dunque il passaggio dagli studenti ai turisti da parte dei proprietari, in cerca di una redditività maggiore, crea tensioni nel mercato abitativo. Tuttavia se si fa una scelta strategica nel lungo periodo – come abbiamo fatto noi – bisogna avere visione d’insieme: Università, Regione e Comune devono ragionare assieme perché le politiche turistiche – che fanno di Padova un brand internazionale – hanno conseguenze che devono essere governate per il bene della città».
Turisti internazionali
Grazie all’analisi delle reti telefoniche di Aps, scopriamo che il turismo internazionale, rispetto all’anno scorso, è aumentato del 150% nel primo trimestre. «Abbiamo riscritto la narrazione della città – sottolinea con orgoglio Colasio – Non siamo più solo business e qualche weekend, ma anche una regina del turismo».
Categorie economiche
Monica Soranzo e Francesco Mattiazzo, rispettivamente di Ascom e Confesercenti, confermano i numeri del Comune e rincarano: «Per il ponte del 2 giugno siamo quasi al completo e sono tornati a pieno regime anche gli stranieri».
In particolare Soranzo sottolinea: «Registriamo in media una notte e mezza di pernottamento, molto vicini alle due notti e vogliamo arrivare entro l’anno a due notti e mezza. Inoltre è tornato anche il turismo religioso (soprattutto in vista del 13 giugno), anche se tradizionalmente è un turismo “povero” per l’indotto. Ma il risultato più soddisfacente che abbiamo ottenuto è la presenza costante degli italiani e le richieste per tutta l’estate».
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