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Ippodromo Breda, pronta la nuova pista

Qui hanno vinto cavalli come Varenne, Top Hannover e Tornese. Non è esclusa la riapertura di un ristorante di grande qualità

Felice Paduano
1 minuto di lettura

Dopo anni e anni la pista dell’ippodromo Breda è stata totalmente rifatta. I lavori, ultimati oggi, costati 50 mila euro e finanziati da Saita Immobiliare, società guidata dall’imprenditore Giuseppe, detto Pino, Stefanelli, della dinastia omonima che ha fondato la Siamic Trasporti, sono stati assegnati all’impresa Zuin, che ha utilizzato la sabbia speciale del Brenta, raccolta e lavorata dall’azienda Candeo.

La pista rivisitata è la stessa dove, nel corso degli anni, hanno vinto i Gran Premi anche Varenne, Top Hannover, Tornese e tanti altri. Il percorso di gara dove corrono i cavalli è lungo 804,5 metri, praticamente un miglio inglese, e la pista occupa complessivamente una superficie di 13 mila metri quadrati. È larga 18 metri nella parte dove c’era l’ex ristorante e 15 nella dirittura d’arrivo dei cavalli davanti alle tribune.

A proposito di ex ristorante, che una volta era tutt’uno con l’ex albergo, considerato uno dei più belli e accoglienti d’Italia, il proprietario-presidente dell’impianto di Ponte di Brenta, fatto costruire nel 1901 dal senatore-mecenate Vincenzo Stefano Breda e rivisitato ex novo nel 1962 dal costruttore Ivone Grassetto, sostiene che stanno andando bene le trattative con il Gruppo Pavanello, che ha acquistato da Gianni Gallo, titolare di Abaco, per poco di più di un milione di euro, l’area est, dove c’erano l’albergo, il ristorante (dove ha lavorato anche Erminio Alajmo, attuale contitolare delle Calandre e del Quadri di Venezia), due piscine e i campi da tennis.

«La riapertura di un ristorante di grande qualità sul lato est della pista non è un’idea impossibile», spiega Pino Stefanelli. «Ho preso i primi contatti con il Gruppo Pavanello e i suoi rappresentanti amministrativi si sono dimostrati più che disponibili a prendere in considerazione la mia proposta. Sull’area di loro proprietà c’è spazio per realizzare sia un laboratorio di analisi mediche sul fronte esterno che dà su via Chilesotti, che un ristorante all’interno, a pochi metri dalla pista».

Questo è un progetto, tra l’altro, che piace anche a Diego Bonavina, l’assessore comunale allo Sport, che sta seguendo costantemente il rilancio dell’ippodromo da quando è stato acquistato da Stefanelli

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