In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

L’Università di Padova senza più bibliotecari: «C’è il rischio di chiusure»

I sindacati preoccupati: «Poche assunzioni rispetto a tanti pensionamenti». Secco no alle esternalizzazioni e la richiesta di un confronto con la rettrice

manuel trevisan
1 minuto di lettura

I sindacati dell'Università di Padova sono preoccupati: «Poche assunzioni rispetto a tanti pensionamenti» 

 

I lavoratori e le lavoratrici dell’area biblioteche dell’Università sono preoccupati per il loro futuro. Per questo la Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) e le single sindacali Cgil, Cisl, Snals, Anief, hanno organizzato un’assemblea nel complesso di via Beato Pellegrino, alla quale hanno partecipato un’ottantina di bibliotecari, alcuni in collegamento telematico.

Al centro della discussione il mancato turn over dei 15 pensionamenti avvenuti negli ultimi due anni e la preoccupazione relativa alla possibilità che l’ateneo esternalizzi parte del servizio bibliotecario nel prossimo futuro.

«Nella riunione dello scorso 3 marzo ci è stato comunicato che verrà bandito un concorso per solo 6 posizioni per C1 dell’area delle biblioteche – spiega Matteo Cefis, bibliotecario e portavoce della Rsu – Si tratta di un numero che non copre nemmeno la metà dei pensionamenti, trasferimenti, dimissioni degli ultimi anni.

Questo è in evidente contraddizione con quanto stabilito nel Piano integrato di attività e organizzazione (in sigla Piao), che prevede la totale copertura del turn over».

Oltre ai 15 pensionamenti già avvenuti, altri 11 sono previsti nei prossimi due anni: «Siamo passati dai 200 bibliotecari del 2017 agli attuali 162.

Inoltre, nel corso della riunione ci è stato anche detto che non può essere più un tabù parlare di esternalizzazione del servizio».

Un’altra questione che preoccupa i lavoratori, le lavoratrici e i sindacati, infatti, è che per far fronte al mancato turn over l’ateneo decida di ricorrere all’appalto di alcuni servizi bibliotecari:

«Ci chiediamo perché il Bo voglia compensare i pensionamenti con l’ingresso di personale precario e privo di formazione, che renderebbe impossibile la trasmissione delle competenze acquisite in anni di servizio. Siamo contrari a qualsiasi progetto di esternalizzazione, considerando soprattutto il fatto che spesso l’appalto si porta dietro lo sfruttamento del lavoro e la violazione dei diritti dei lavoratori», aggiunge il portavoce.

Per questo l’assemblea ha votato un documento in cui viene chiesto un tavolo di confronto urgente con la governance dell’università per comprendere qual è il piano di sviluppo del Sistema bibliotecario di ateneo: «Non escludiamo iniziative sindacali, e anche scioperi, qualora questo incontro non dovesse avvenire in tempi brevi – conclude Cefis – Dalle scelte di oggi dipende il futuro dell’ateneo in termini di qualità della ricerca e della didattica e di molti giovani che vogliono lavorare in ambito culturale». — manuel trevisan

I commenti dei lettori