Spaccata al Tola Rasa di Padova, ladro assolto perché manca la querela: Cartabia decisiva
La riforma premia il tunisino che era stato individuato dal sangue ritrovato al ristorante colpito nel 2018
CARLO BELLOTTO
Amor Ben Lazhar Torch, tunisino di 43 anni, il re delle spaccate della città di qualche anno fa ringrazia la Legge Cartabia. La nuova riforma gli è valsa una assoluzione insperata.
Ecco perchè.
La Cartabia prevedeva per i vecchi reati che la denuncia querela fosse depositata entro il 30 marzo scorso, pena la decadenza del reato stesso. Ma il titolare del ristorante Tola Rasa di via Vicenza non l’aveva presentata per la spaccata avvenuta il 22 aprile 2018 nel suo locale. Una delle oltre quaranta razzie di quei mesi per cui non era ancora stato individuato l’autore.
Il tunisino aveva sfondato la vetrata con un tombino e nel farlo si era ferito. Gli investigatori avevano repertato dei liquidi biologici, sangue, nello specifico. L’esame del dna nel sangue prelevato in quell’occasione ha dato i suoi esiti solo nel marzo del 2021. Il processo si è svolto l’altro giorno e per effetto della Cartabia è stato mandato assolto l’imputato per mancanza di querela.
Torch per un lungo periodo è stato considerato uno degli autori delle quarantaquattro spaccate avvenute nell’arco di cinque mesi a Padova, tra la primavera e l’autunno 2018.
Tabaccherie, negozi di abbigliamento, bar, pasticcerie e ristoranti: da fine aprile a inizio ottobre negozi ed esercizi della città erano stati presi d’assalto a suon di vetrine mandate in frantumi. Dal bar Carlotta al negozio cinese E-Fashion, passando per il Padova Vape Club, il Pedrocchi e Baessato, colpito due volte.
Più di qualche elemento e valutazione portavano ad attribuire una parte di questi furti a Torch. Che però le prove, quelle reali e degne di valutazione in un’aula di tribunale, legano a un solo episodio. E difatti la condanna, giunta nel luglio 2019, arriva per un solo colpo. Due anni e otto mesi di reclusione, oltre all’espulsione una volta scontata la pena: questa la sentenza del giudice per l’unico unico colpo di cui era stata provata la responsabilità del tunisino, quello dell’1 agosto 2018 al bar B-Gall in galleria Borromeo. Vetrina sfondata e poi sei bottiglie di champagne finite in saccoccia, oltre a 250 euro.
A incastrarlo ci pensa il sangue che lo stesso tunisino lascia sul luogo del misfatto in seguito a una ferita. Il colpo al Tola Rasa è sicuramente stato fatto ugualmente da lui visto che si è ferito anche qui e ha lasciato tracce di sangue. Aveva rubato un iPad e 100 euro.
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