Il passaggio a livello resta aperto: decine di treni sulla linea Bassano Padova vanno in tilt
L’episodio a Villa del Conte. Cancellate varie corse sulla Bassano-Padova. Si sono inoltre formate lunghe code di automobilisti nei vari passaggi a livello
Silvia Bergamin
Una sbarra rimane per aria: guasto al passaggio a livello di via Rettilineo, a Villa del Conte, e caos per due ore sulla linea Bassano-Padova. Risultato? Viabilità in tilt e automobilisti inferociti.
I gravi disagi si sono verificati nella mattinata di martedì 23 maggio, tra le 6 e le 8. A raccontare l’odissea dei pendolari è Stefano Miotti, referente del Comitato Apples: «Il treno delle 6.12 da Padova, che dovrebbe arrivare a Villa del Conte alle 6.47, si è fermato alcuni metri prima del passaggio a livello di via Rettilineo a Villa del Conte». Il motivo? «Una delle quattro sbarre era sollevata».
Il guasto ha creato non pochi problemi: «I treni sulla linea Bassano-Padova sono stati cancellati e si sono formate lunghe code di automobilisti nei passaggi a livello tra Camposampiero e Cittadella», sottolinea il portavoce.
Un episodio che svela una ferita più profonda: «A causa della soppressione delle corse, i ritardi patiti dai pendolari sono stati pesantissimi. Alla luce di questo ennesimo fatto, è evidente che la fragilità delle infrastrutture ferroviarie in Alta padovana permane». I numeri di massima: il treno delle 7 da Villa del Conte che arriva a Padova alle 7.40 porta in media 600 persone. Una cifra simile a quella dei passeggeri che – in direzione contraria – si muovono a bordo dei treni della fascia di prima mattina, la più frequentata, fra le 6 le 8.
E quindi, se si blocca un passaggio a livello nel collo di bottiglia tra Cittadella e Camposampiero, tutto va in tilt.
Ai disagi dei pendolari si sono ovviamente sommati quelli degli automobilisti, costretti a lunghissime attese: «Il ritardo medio ha superato i 40 minuti», osserva. «In tanti hanno rinunciato, cercando vie alternative, ma non era possibile dal momento che c’erano più passaggi a livello chiusi». Ribadisce Miotti: «In una delle zone più ricche e produttive del Veneto abbiamo infrastrutture ferroviarie inadeguate: si pensa al ponte sullo stretto di Messina e invece noi siamo dimenticati. Servono fatti, non promesse elettorali o la bugia ora di moda per cui è tutta colpa di un “indefinita burocrazia”.
Chi non ha un piano strategico per risolvere questi decennali problemi stando al potere da più mandati, deve solo vergognarsi e tacere».
Apples rilancia quindi le proposte su cui lotta da anni: «Velocizzare i tempi dei passaggi a livello di tutta la linea e nel contempo predisporre un sistema che sanzioni chi passa quando scatta il rosso; il passaggio a livello di via Montegrappa a Sant’Anna Morosina è l’esempio storico di questo problema. Introdurre un biglietto e abbonamento unico integrato treno-bus. Servirebbe qualche “raddoppio linea mirato “per fare in modo che il binario unico non sia un collo di bottiglia insuperabile. È necessario, inoltre, adeguare i marciapiedi massicciata di tutte le stazioni alla lunghezza dei treni», conclude Miotti.
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