Accoglienza migranti, la Prefettura di Padova cerca 400 nuovi posti: c’è il bando
La pubblicazione anticipata rispetto alla scadenza europea del gennaio 2024. Si cerca di prevenire il picco estivo degli arrivi
Elvira Scigliano
Le emergenze vanno governate e il modo migliore per farlo è lavorare con il vento del tempo in poppa. Per questo il prefetto Raffaele Grassi non si lascia prendere in contropiede dagli eventi. E per questo la Prefettura è già pronta ad aprire ai progetti per l’accoglienza nell’ambito del bando europeo, anche se la scadenza è per fissata per il 16 gennaio 2024. Si tratta in tutto di 2 mila posti, la gara sarà resa pubblica a fine mese (massimo i primi di giugno), sul sito web dell’ente di rappresentanza del governo nel territorio.
PREVENIRE IL PICCO DEL FLUSSO
Si tratta di una mossa strategica di Grassi per cercare, da una parte, di prevenire il flusso più importante dei trasferimenti che, com’è noto, si concentra soprattutto nei mesi caldi – primavera ed estate – ed è dunque atteso con una certa apprensione nelle prossime settimane e, dall’altra parte, per avere più tempo possibile per organizzare l’accoglienza stessa.
«A breve – fine maggio o massimo inizio giugno – predisporremo il nuovo bando europeo – confermano dagli uffici di piazza Antenore – la gara scade il 16 gennaio dell’anno prossimo, ma ci muoviamo per tempo perché parliamo di 2 mila posti: in parte devono essere rinnovati quelli che stiamo già utilizzando – e che ad oggi sono circa 1.650 – in parte perché cerchiamo nuovi posti in previsione dell’estate».
RICERCA CONTINUA DI 400 POSTI
Se 1.650 sono i posti già occupati dai profughi, questo significa che la Prefettura ne cerca ancora un po’ meno di 400. Del resto già a dicembre dell’anno scorso era stato pubblicato un bando che chiedeva 350 posti nel Padovano.
Da allora Grassi non ha perso tempo, giocando tutte le sue carte, compresa quella del dovere. Ha infatti convocato a palazzo Santo Stefano tutti i sindaci della provincia euganea, chiedendo spazi, alloggi, strutture pubbliche dismesse; poi ha aumentato i contributi economici previsti per le cooperative, ad inizio anno pesantemente provate dagli aumenti energetici; inoltre – qualche settimana fa – ha fatto appello al vescovo Claudio Cipolla perché coinvolgesse tutte le parrocchie della Diocesi.
L’invocazione del prefetto non è caduta nel vuoto e, ad oggi, al netto dei salti mortali che stanno compiendo le cooperative, proprio le parrocchie hanno dato importanti contributi. Anche se il primo e importante alleato per Grassi è il Comune di Padova. Ma non si è andati oltre i 200 posti trovati: non ancora sufficienti. Di certo però Grassi ha escluso la possibilità di tendopoli in città o in provincia.
L’EX SCUOLA GABELLI
Buona parte delle amministrazioni della Provincia si sono dimostrate riluttanti a tendere una mano concreta alla Prefettura, mentre l’assessora al sociale Margherita Colonnello ha messo a disposizione l’ex Gabelli, la scuola da anni utilizzata per l’«emergenza freddo» che si trova nel rione di San Lazzaro. Un trentina di posti che si sono rivelati una vera e propria boccata di ossigeno.
Ma la Gabelli non è una soluzione definitiva perché la struttura ha già una sua destinazione (l’accoglienza invernale per i senza fissa dimora) e oltretutto rientra nel programma degli investimenti del Pnrr e dunque, tra l’estate e l’autunno, dovrà tornare nelle disponibilità di Palazzo Moroni perché siano avviati i lavori. In questi ultimi giorni i trasferimenti previsti dal governo a fronte degli sbarchi sulle nostre coste e a fronte degli arrivi dai Balcani, si sono ridotti, probabilmente per le piogge intense delle scorse settimane che sono sfociate nella drammatica emergenza degli allagamenti in Emilia Romagna.
L’ACCOGLIENZA DEI MINORI
Resta aperto anche il capitolo del Cas minorile che il governo ha deciso debba aprirsi anche nella provincia euganea. Il bando pubblicato dalla Prefettura ha già ricevuto alcune offerte, ma le buste saranno aperte nei prossimi giorni.
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