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Maserà: conquista l’oro nel kick boxing, poi papà muore. «Era il mio ultimo regalo per lui»

Camilla Brogin si è laureata campionessa italiana di kick boxing alla vigilia del lutto familiare. Il padre Antonio, affetto da sclerosi, ha tenuto nascosta la gravità delle sue condizioni di salute

Nicola Stievano
1 minuto di lettura

Camilla con l’istruttore Michele Cognolato

 

Dal letto dell’ospedale aveva esultato per l’importante successo sportivo della figlia, guardando dal cellulare il video del combattimento con cui la sua Camilla si era consacrata campionessa italiana di kick boxing.

Il giorno successivo gli occhi di Antonio Brogin, 64 anni, si sono chiusi per sempre, dopo aver affrontato per dieci lunghi anni la sclerosi multipla. L’inesorabile avanzata della malattia non gli ha impedito di crescere ed educare i figli e di vedere la sua Camilla salire più volte sul podio fino a conquistare lo scorso 14 maggio, insieme al titolo italiano, anche la qualificazione in nazionale in vista degli Europei di agosto in Turchia.

Antonio ha avuto il tempo di gioire un’ultima volta, circondato dall’affetto della famiglia, prima di congedarsi dalla vita. Per la giovanissima Camilla le lacrime di gioia per la vittoria, dedicata a papà, si sono mescolate a quelle del dolore e del lutto. Antonio, d’accordo con la moglie, non aveva voluto rivelare alla figlia la gravità delle sue condizioni di salute in quei giorni, affinché potesse affrontare al meglio quella gara decisiva. Ha avuto la soddisfazione di vedere Camilla alzare le braccia al cielo e ha esultato insieme a lei per quest’ultimo grande regalo.

«Il giorno dopo papà ha abbandonato il suo corpo segnato dalla malattia», racconta Camilla, «lasciando a tutti i suoi insegnamenti, la sua simpatia e mille altre cose meravigliose».

Nonostante la giovane età Camilla ha conquistato numerosi titoli nel kick boxing, allenata dal maestro Michele Cognolato della Fighting School di Casalserugo. Il 14 maggio ai campionati di Jesolo non era in ballo solo il titolo italiano ma anche la possibilità di vestire la maglia azzurra nella nazionale.

A fine agosto l’atleta di Bertipaglia volerà ad Istanbul per gli Europei.

«Se Camilla ha vinto», sottolinea Cognolato, «lo ha fatto anche per dare un’ultima grande gioia a suo padre».

Papà Antonio, morto a 64 anni 

È lei stessa a tracciarne un commovente ritratto, a partire dall’amore per i cavalli: «Una grande passione, condivisa con mia mamma appena si conobbero, arrivando poi ad organizzare il loro matrimonio a cavallo, insieme a tanti amici. A 54 anni la vita di papà è cambiata con la diagnosi della sclerosi multipla. Nonostante l’avanzare della malattia mi ha insegnato tutto quello che un padre può trasmettere ad una figlia, come andare in bicicletta, nuotare e credere in se stessa. Anche quando è stato costretto alla sedia a rotelle, spettatore delle vite altrui, è riuscito tuttavia ad essere, sempre con la sua mente brillante e con il sorriso, l’amico di tutti, il marito e il papà che ogni moglie e ogni figlio desiderano. Per quanto gli è stato possibile, ha partecipato alle mie gare e so quanto avrebbe voluto abbracciarmi dopo ogni vittoria».

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