Malore a 38 anni, morto frate Daniele Reitano
Lutto al Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana. Originario del Lazio, fra pochi mesi sarebbe diventato sacerdote. «Era la nostra anima musicale, aveva creato un linguaggio figurato per i disabili»
Giusy Andreoli
Frate Daniele Reitano è morto a 38 anni
Lutto al Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana. Un malore, probabilmente un infarto, si è portato via sabato a 38 anni fra’ Daniele Reitano. Ne ha dato notizia padre Giancarlo Ulisse, il direttore del Villaggio: «Era l’anima musicale del Villaggio con la sua chitarra, il piccolo coro dei nostri ospiti che seguiva con pazienza e le catechesi che preparava, con un linguaggio figurato per i diversamente abili ed era bravissimo», dice padre Giancarlo. «Ci hai lasciato una bella lezione di generosità. Arrivederci in cielo».
Fra’ Daniele si è sentito male sabato mattina, soccorso dagli altri frati e poi dal Suem 118. Ma non c’è stato nulla da fare. Fra’ Daniele non era ancora sacerdote, gli mancavano pochi mesi. Verrà seppellito con la tonaca di frate.
La notizia è giunta alla Curia Provinciale di Foligno dei frati minori ed è stata rilanciata dal sito la “Provincia Italiana di San Francesco d’Assisi”. Fra’ Daniele era nato a Marino, in provincia di Roma. Nel 2015, il postulato ad Osimo, nel 2017 il noviziato nella basilica di San Francesco d’Assisi. La prima professione sempre in Basilica, quindi al Convento Franciscanum e poi a Rivotorto per lo studentato. Nel 2022 il baccellierato in Sacra Teologia ad Assisi e a novembre era arrivato a Noventa.
«Fra’ Daniele si è subito distinto per i suoi modi gentili; diligente nello studio e nei servizi e impegnato nel discernimento della volontà di Dio», scrivono i frati di Foligno. Fra’ Daniele lascia i genitori, due sorelle e tre nipoti, l’ultimo di quattro mesi. Lunedì sera, 22 maggio la comunità del Villaggio e di Noventa si è riunita per celebrare un primo funerale nella cappellina della struttura. Martedì il feretro parte per Ardea (Roma) dove mercoledì alle 10.30 saranno celebrate le esequie.
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