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Carissima verdura: a Padova in un anno prezzi aumentati anche del 50%

Ma per gli agricoltori nessun incremento di guadagno Maurizio Antonini, Cia: «Vanno valorizzate le eccellenze»

elvira scigliano
2 minuti di lettura

Nella top dei rincari ci sono i fagiolini passati da 4,50 a 6,90 al chilo

 

Andare dal verduraio non è mai stato così costoso. Il carrello della spesa registra aumenti del 50% rispetto ai prezzi dell’anno scorso: “inavvicinabili” fagiolini cetrioli e insalata. Quello appena passato è stato un anno di rincari continui: energia, carburanti, materie prime, imballaggi, e questa corsa all’aumento è durata per così tanto tempo che adesso, nonostante alcune voci siano diminuite(ad esempio l’energia, ma anche la stessa inflazione), i prezzi continuano a salire in una tempesta senza fine.

Uno studio della Cia rivela che l’inflazione galoppa (e agli agricoltori resta molto poco in tasca) e l’Ufficio statistiche del Comune conferma che l’inflazione in città è all’8%, quasi uguale a quella nazionale (8,2%). Tra maggio del 2022 e maggio del 2023 la differenza dei prezzi è impressionante.

FRUTTA E VERDURA

Tra i prodotti di stagione, al primo posto per rincari troviamo i fagiolini: l’anno scorso costavano 4, 50 euro al chilo, quest’anno 6,90 euro al kg (+53%); a seguire i cetrioli che sono aumentati del 50%, costavano 1,99 al chilo, ora costano 2,99 euro al chilo. E poi l’insalata gentile: da 1,98 euro al chilo a 2,98 euro (50%). Ma colpisce anche il prezzo delle patate, considerate un alimento della cucina povera: da 2,98 euro al chilo a 3,90 euro (+30%) e i piselli, che sono primizie di stagione, da 3 a 4 euro al chilo (+33%). Aumenti tra il 16 e il 30% anche per finocchi, asparagi, porri e fragole. Eppure agli agricoltori restano pochi centesimi in più.

PESA IL CARRELLO

E non va meglio al supermercato. Secondo i prezzi monitorati dal Comunedi Padova, aumentano prodotti base delle tavole dei cittadini, come pane e cereali: riso (+38,3%), farina e cereali (+12%), pane (+14,6%), pasta (+14,7%). E ancora: crescono i prezzi del burro (+19,3%), dell’olio d’oliva (+20,3%), dello zucchero (+59,9%).

STANGATA VACANZE

Aumenti si registrano anche per l’abbigliamento (5,1%) e le calzature (4,2%). Secondo l’analisi dell’ufficio statistiche del Comune un altro aumento si registra per i servizi di trasporto che crescono in media del 14,4% rispetto all’anno scorso e del 10% rispetto al mese precedente. Di fronte all’aumento dei prezzi dei biglietti aerei sono rincarati i pacchetti per le vacanze, circa del 23,4% rispetto all’anno scorso. Altra conseguenza l’aumento dei servizi di sia alberghi che campeggi e ostelli. Nel primo caso l’aumento è del 17,1%, mentre per i campeggi e gli ostelli 11,1%.

AGRICOLTORI

Secondo lo studio a cura di Cia, i consumatori sono tenuti a far fronte ad un’inflazione galoppante relativamente al comparto ortofrutta, ma per gli imprenditori agricoli, in proporzione, viene riconosciuto sempre meno. Per i piselli, ad esempio, il “guadagno” è di appena 1 euro al chilo contro 80 centesimi del maggio 2022 (+25%).

Per un chilo di finocchi, al produttore, nel maggio del 2022, venivano riconosciuti 60 centesimi; oggi, invece, soltanto 50 centesimi (-16, 6%).

Ancora più significativo il prezzo agricolo delle carote, crollato del 47% in dodici mesi: dai 95 centesimi al chilo, agli attuali 0,50 centesimi al chilo. Ugualmente le fragole: da 1,50 euro al chilodello scorso anno, a 1 euro al chilo di adesso (-25%). «È chiaro – sottolinea il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – che per gli imprenditori agricoli i ricavi non sono aumentati proporzionalmente.

Anzi, talvolta sono addirittura diminuiti. Siamo di fronte ad una legge del mercato al contrario. Detto in altri termini, gli agricoltori fanno fatica a vedersi riconosciuto un equo reddito. Eppure le spese fisse dell’agricoltore sono aumentate. Una delle strade praticabili per tentare di invertire il trend è la valorizzazione delle eccellenze anche sulle scaffalature dei market, di piccole, medie e grandi dimensioni attraverso degli accordi ad hoc con le strutture di vendita».

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