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Operai sui ponteggi senza indossare i caschetti. I passanti preoccupati danno l’allarme

Gli operai sui ponteggi del cantiere a Rubano nelle foto scattate sabato 6 e lunedì 8 maggio (foto Piran)

 

Il caso a Rubano su un condominio dell’Ater dove è in corso un cantiere per l’efficientamento energetico

Daniela Gregnanin
2 minuti di lettura

Rubano, sabato 6 maggio e lunedì 8 maggio. In via Europa c’è un edificio Ater con un cantiere aperto. Nel cartello antistante si fa riferimento a un intervento di efficientamento energetico e riqualificazione. Uno dei tanti cantieri di questo tipo, in un periodo di bonus edilizi.

Ma, a richiamare l’attenzione di passanti e residenti, è stato altro. È stata la presenza sui ponteggi e sul tetto di operai apparentemente privi di protezioni: niente caschetto in testa. I lavoratori hanno indumenti leggeri, c’è chi indossa una canottiera, chi ha una felpa legata in vita o chi porta il cappuccio sul capo.Un contesto di apparente insicurezza che ha indotto un passante a segnalare la cosa anche al Mattino.

Sulla questione sicurezza nei cantieri interviene un esperto in materia, l’ingegnere Massimo Coccato, già presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Padova, che illustra gli obblighi per i lavoratori. «La sicurezza deve essere sempre al primo posto e tutto deve sottostare dov’è obbligatorio al decreto legislativo 81 del 2008 che chiarisce l’attuazione delle norme di tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro su tutti i cantieri attivi. Vanno individuati i Dpi necessari, ovvero i dispositivi di protezione individuali, tra i quali figurano: calzature specifiche protettive, guanti, caschetti, giubbetti e imbragature dove sono richieste. In generale mi piace pensare che il lavoratore abbia sempre a disposizione gli strumenti per proteggersi e salvarsi la vita. Se vi sono ponteggi adeguati e che rispettano la norma l’imbragatura non serve, ma voglio ribadire che tutto dipende dalla tipologia di mansione svolta in quel momento specifico dall’operaio e dai regolamenti che questa pone in essere».

Nel cantiere di via Europa i lavoratori sono senza caschetto: «Auspico che le normative relative nate a salvaguardia della salute e della sicurezza possano essere ottemperate quanto prima al fine di evitare infortuni», commenta Coccato. L’edificio da ristrutturare ha finalità pubblica: un cartellone affisso davanti precisa che si tratta di case Ater della provincia di Padova. Per il caseggiato di cinque piani e sito in via Europa, vengono utilizzati i fondi del Pnnr per efficientamento energetico e riqualificazione, con la possibilità di sfruttare “Ecobonus e Sistema Ecobonus” fino al 110 per cento orientato quest’ultimo alla sicurezza dell’edificio.

Si legge anche che la stessa tranche di lavori con fondi Pnrr interessa tramite medesimo finanziamento e finalità gli edifici nei comuni di Rubano, Padova, Piove di Sacco, Cartura e Anguillara Veneta. Stando alla tempistica riportata, tutto doveva essere concluso a novembre 2022, ma probabilmente tra rincari e materiali difficili da reperire, anche quest’opera edile viaggia con qualche mese di ritardo.

Tra le persone che hanno notato la situazione in cui gli operai lavoravano, anche un professionista padovano colpito dalla carenza di protezioni. Che, appunto, ha segnalato la situazione. «Mi reco spesso in quella zona per impegni sportivi», racconta l’uomo, «Il palazzo è alto, sarà di almeno 15 metri. Sabato scorso mi sono venuti i brividi vedendo i lavoratori senza caschetti, se nessuno interviene prima o poi potrebbe capitare un incidente. Sappiamo bene che nel settore edile l’errore è dietro l’angolo. Una priorità ribadita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è proprio quella di evitare infortuni e morti sul lavoro. Spero che altre persone davanti a situazioni simili denuncino, perché ci sono dei lavoratori che rischiano la propria vita».

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