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Autista del Suem trovato morto in casa. Tragedia a San Martino di Lupari

Eugenio Bergamin aveva 48 anni ed era padre di quattro figli, la più piccola ha appena 4 anni

Silvia Bergamin
1 minuto di lettura

Si trovava in casa, quando è stato colto da un malore improvviso, che ne ha spezzato l’esistenza a soli 48 anni. Il grande cuore di Eugenio Bergamin si è fermato per sempre nel tardo pomeriggio del 22 aprile. L’allarme è scattato pochi minuti dopo le 17, quando un familiare della vittima – rincasando – ha trovato il corpo del 48enne riverso sul pavimento, immobile e privo di conoscenza. Immediato è scattato l’allarme, ma all’arrivo del personale sanitario purtroppo non c’era più nulla da fare.

Lascia un vuoto importante, nella sua vita si è speso con dedizione, amando e venendo amato: originario di San Giorgio in Bosco, Eugenio Bergamin da qualche anno abitava in via Remondina a San Martino di Lupari. Era padre di quattro figli: divenne giovanissimo papà di Riccardo, che ora ha 29 anni, e poi sono arrivati Leonardo, 26, Marika, di 24, e una bimba di appena 4 anni.

Ai figli era legatissimo, con loro ha condiviso esperienze, fatiche, gioie, senza mai risparmiarsi. Lascia anche la compagna Chiara Sartori.

Bergamin era una persona molto conosciuta, anche per la sua professione, che gli ha consentito di intrecciare la sua esistenza con tanta gente: era infatti un autista di ambulanza, prestava il suo servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Camposampiero, dove si è sempre distinto per attenzione, cura e generosità. Ci teneva, era un incarico che – ricorda chi lo conosceva – «svolgeva con dedizione e grande competenza».

La notizia dell’improvvisa scomparsa ha sconvolto le tantissime persone che gli erano legate e gli volevano bene: «Non riusciamo a realizzare, è impossibile accettare quanto è successo: tutto troppo veloce, troppo improvviso» spiegano.

Il funerale deve ancora essere fissato, ma sarà sicuramente celebrato entro questa settimana nella chiesa della frazione di Abbazia Pisani a Villa del Conte. Tanti i messaggi di cordoglio apparsi in queste ore sulla sua pagina Facebook – da parte di amici e colleghi – che lo apprezzavano per la sua voglia di fare e il sorriso sempre stampato sul viso: «Caro Eugenio, resterai per sempre nel mio cuore. Lassù sarai un angelo, come lo sei stato in questo mondo». Difficile trovare un senso a questa scomparsa lacerante: «Ciao Berga, lasci un vuoto indescrivibile. Voglio ricordati con le mille risate fatte assieme. Sei e sarai sempre un Collega con la “c” maiuscola. Grazie di tutto»

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