Padova, fallisce la coop degli asili nido. Le bidelle restano senza paga
Dopo anni di stipendi in ritardo, la “Primavera” porta i libri contabili in tribunale. Otto lavoratrici chiedono compensi più dignitosi. Oggi prendono 4,57 € l’ora
Cristiano Cadoni
Pagate pochissimo e quasi sempre in ritardo: sembrava il peggio che potesse capitare alle bidelle degli asili nido comunali dipendenti della coop Primavera. E invece, siccome al peggio non c’è fine, lo stipendio di marzo non è mai arrivato e la loro cooperativa una settimana fa ha depositato i libri contabili in tribunale, dichiarando il fallimento. Ora le otto bidelle sono formalmente in carico alla cooperativa Aura, che è capofila dell’associazione temporanea di imprese titolare dell’appalto per conto del Comune. Ma questo non ha sbloccato i pagamenti, che hanno tempi incerti, né offre garanzie sul futuro delle lavoratrici.
La protesta
Venerdì le otto bidelle della coop fallita hanno dato vita a un presidio davanti a Palazzo Moroni per denunciare la loro situazione. Che è ancora più difficile da accettare se si considerano due aspetti: l’appalto è del Comune e dunque, anche in questo caso, c’è un ente pubblico a monte di una situazione di lavoro povero e sottopagato. E il Comune, stando al capitolato d’appalto, paga 17,5 euro all’ora per ogni ora di lavoro delle bidelle. Che però, al netto delle trattenute effettuate dalla loro cooperativa, ricevono appena 4,57 euro all’ora. La loro busta paga raggiunge a stento i 900 euro per un impegno quotidiano sempre superiore alle otto ore, anche se quelle lavorate sono sei. «In mezzo al nostro orario ci sono sempre pause non retribuite», raccontano. «Stiamo ferme per un’ora o anche due, ma non possiamo certo tornare a casa. Stiamo lì e aspettiamo di ricominciare». Al conto va aggiunto un altro aspetto non secondario: gli stipendi in un anno sono soltanto dieci, perché d’estate le lavoratrici vanno in “vacanza”, cioè in sospensione dal lavoro. «Però i nostri affitti e le nostre bollette no, non vengono sospesi».
Le richieste
Il sindaco Sergio Giordani, entrando in municipio, si è fermato a parlare con le lavoratrici, affiancate nella loro protesta da Stefano Pieretti di Adl Cobas. Giordani ha promesso di interessarsi, contattando la coop Aura, per sbloccare i pagamenti arretrati. Ma una soluzione più definitiva si avrà solo dopo giugno, quando scadrà l’appalto per gli asili nido e il Comune dovrà farne uno nuovo. «Noi chiediamo che si metta fine a questa modalità di affidamento che penalizza le lavoratrici», ha detto Pieretti. «Nell’immediato saranno assorbite dalla cooperativa Aura, che di bidelle ne ha altre ventidue, ma in prospettiva la soluzione migliore sarebbe quella di stabilizzare tutte le lavoratrici in Aps Holding, società che gestisce già tre asili nido della città. In questo modo ci sarebbero più garanzie e un maggior controllo sul servizio». Dipenderà dal Comune e dalla volontà di voltare pagina rispetto a un sistema di appalti che continua a “produrre” lavoratori poveri.
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