Le frazioni di Monteortone e Tramonte chiedono di passare nel Comune di Abano
La proposta di “secessione” da Teolo nata nell’assemblea del Comitato spontaneo: il 23 maggio si deciderà sul referendum
Federico Franchin
La “secessione” da Teolo della metà di Monteortone e di Tramonte per confluire nel Comune di Abano Terme: è quanto è stato chiesto lunedì sera durante l’assemblea organizzata nel patronato di Monteortone dal Comitato spontaneo sorto per dire “no” alla maxi lottizzazione nell’area ex Cima situata tra gli hotel Leonardo e Michelangelo, nella parte teolese di Monteortone.
C’erano più di 300 persone al debutto pubblico del Comitato. A dare il “là” alla proposta Vincenza Riefolo, nota esponente della civica di Abano “35zero31” che aveva appoggiato Monica Lazzaretto nella candidatura a sindaco della città termale.
La proposta di referendum d’iniziativa popolare
L’idea del Comitato è quella di chiedere un referendum popolare sulla proposta, anche se la decisione definitiva verrà presa solo dopo un’altra assemblea fissata per il 23 maggio, alle 21, nella sala Falcone e Borsellino di Monteortone di Teolo.
«È una proposta che facciamo a tutto il nascente Comitato spontaneo riunito in assemblea pubblica aperta, frutto delle tante osservazioni emerse nel gruppo social, oltre a un sentire più spiccato nei residenti della frazione di Monteortone», ha ribadito Vincenza Riefolo, nota anche per il suo importante ruolo all’interno di Confesercenti.
«Premettiamo che, a nostro avviso, le frazioni interessate sono tre. Sono tre sorelle, due delle quali unite dallo stesso cognome, Monteortone di Abano Terme e Monteortone di Teolo. La maggiore può contare una serie di servizi, scuole, negozi e una comunità di cittadini che, attraverso questi servizi, può sentirsi tale. La minore, invece, sente come carattere identitario di comunità proprio il paesaggio naturale che anticipa lo spettacolo dei Colli Euganei.
Poi c’è l’ultima frazione, da sempre un po’ autonomista, quella di Tramonte, che coccolata dai tre monti, Boscalbò, Lonzina e Sengiari, si sente la perla destinata ad aprire il sentiero ai cittadini e turisti della vicina zona termale, ai luoghi ameni dell’Abbazia di Praglia e ai percorsi attraversati dall’anello ciclabile».
«Siamo già cittadini di Abano»
«Tutte e tre le frazioni, soprattutto Monteortone di Teolo, usufruiscono dei servizi della sorella più attrezzata, Monteortone di Abano Terme», ha aggiunto, «Siamo di fatto già “cittadini” del vicino Comune di Abano Terme».
Per questa ragione dal comitato propongono il distacco di Monteortone di Teolo e di Tramonte dal Comune di Teolo e l’annessione ad Abano.
«In questo modo si può preservare e tutelare le proprie unicità ma allo stesso tempo si può ricostruire quel senso di comunità e condivisione che deve essere propedeutico a qualsiasi intervento urbanistico. Attraverso il gruppo social, che ha visto sin da subito l’ingresso di tanti cittadini residenti nei due Comuni, è emersa, chiaramente, la volontà di partecipare e incidere nel possibile, nei processi che vedranno ridefinirsi la geografia ambientale dei luoghi. Dalle statistiche Istat emerge l’aumento costante di consumo di suolo. Per salvaguardare il nostro territorio vanno superati i campanilismi e gli oramai anacronistici confini amministrativi».
VISIONE COMUNE
Se oggi tra i motivi più ricorrenti nella critica all’intervento urbanistico che prevede fino a 150 mila metri cubi edificabili a residenziale e alberghiero-termale, i cittadini di Monteortone e Tramonte rivendicano la salvaguardia dell’ambiente e il consumo di suolo, vuol dire che quei luoghi non sono solo il panorama osservato quotidianamente.
«I cittadini si chiedono anche se un territorio, che ha nella vocazione turistica la sua riconoscibilità a livello internazionale, possa permettere che la natura e gli spazi verdi, vero motore di sviluppo e crescita economica, possano diventare spazio urbanizzato con palazzine di quattro piani. I cittadini ragionano già da tempo in un contesto più ampio, non limitato o circoscritto ai confini amministrativi, invitando la politica a guardare verso uno sviluppo concertato del territorio Terme e Colli nel loro insieme, mettendo a fattore comune risorse e potenzialità di sviluppo».
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