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Tram, tracciato in quota a San Lazzaro. Rischio alluvioni nell’area dell’ospedale

Vertice con l’Autorità di Bacino per superare le criticità: il percorso sarà adeguato al “podio” su cui verrà costruito il nuovo polo

Claudio Malfitano
2 minuti di lettura
Il rendering del progetto del nuovo ospedale prevede un “podio”: qui sopra la zona di arrivo del tram 

Il tracciato del tram nel “baffo” che da via Venezia lo porterà fino al nuovo ospedale di San Lazzaro dovrà viaggiare a una quota di 11,60 metri sul livello del mare, pari alla “soletta” che sosterrà tutta la nuova struttura ospedaliera per evitare il rischio alluvioni.

Per questo motivo la progettazione definitiva di questo tratto della terza linea del tram dovrà necessariamente intrecciarsi con quella del nuovo polo sanitario di Padova Est. È quanto emerge dalle controdeduzioni presentate da Asp Holding alle osservazioni di enti e cittadini nell’ambito della valutazione di impatto ambientale del Sir2, la linea est-ovest da Rubano a Vigonza.

L’area del nuovo ospedale

Com’è noto ormai da diversi anni l’area di Padova Est su cui sorgerà il nuovo ospedale è classificata tra quelle a moderato rischio idrogeologico con un cosiddetto “tempo di ritorno” di 300 anni (mediamente c’è il rischio che si allaghi una volta ogni tre secoli).

Questo ha imposto alla progettazione del nuovo polo di mantenere tutte le strutture al di sopra di una sorta di podio collocato a una quota di 11,60 metri sopra il livello del mare. Ovvio dunque che l’Autorità di Bacino delle Alpi orientali (che vigila sul nuovo Piano di gestione del rischio alluvioni) abbia chiesto ai progettisti del tram più attenzione e degli approfondimenti. Lo scorso 7 aprile si è svolta una riunione tra i tecnici di Aps, i progettisti e il dirigente Michele Ferri.

L’obiettivo è rendere il tracciato del tram «coerente» con la valutazione ambientale del nuovo ospedale che ha già ricevuto il via libera nel dicembre 2021. Sciolto questo nodo dunque dovrebbe arrivare a breve anche il parere positivo dell’Autorità, che si aggiunge a quelli già arrivati della Soprintendenza e dei Comuni interessati dal progetto (Rubano e Vigonza).

Respinte le contestazioni

Le controdeduzioni hanno poi respinto tutte le osservazioni presentate da associazioni e cittadini. In particolare l’associazione “No rotaie” guidata da Liliana Gori che aveva messo in evidenza le criticità dell’intero progetto.

«L’analisi sulla domanda e offerta di trasporto pubblico è stata condotta secondo le tabelle ministeriali che derivano da input europei e considerano parametri ben precisi – hanno spiegato i tecnici di Aps – Tutte le considerazioni vanno lette nell’ottica di un nuovo sistema di trasporto pubblico che vede il tram come linee di forza e che viene alimentato anche dal trasporto tradizionale e elettrico, ovvero un servizio più capillare che favorisce il trasporto pubblico rispetto all’uso dei veicoli privati».

Anche per quanto riguarda l’arrivo di Leroy Merlin gli studi trasportistici garantiscono la sostenibilità. Mentre per quanto riguarda il mezzo bisogna tener conto di una «reingegnerizzazione che ha aggiornato il mezzo rispetto ai veicoli attualmente in uso – scrivono i tecnici di Aps – L’azienda di produzione è Alstom e nel mercato specializzato risulta essere molto solida».

Le richieste dei cittadini

Rassicurazioni vengono fornite anche rispetto alle richieste dei cittadini. Dal ponte sul Brentella che sarà ristrutturato, ai sottoservizi che saranno analizzati con i gestori per evitare interferenze durante i cantieri, fino alle piste ciclabili e al rispetto della piena accessibilità di tutti i passi carrai e pedonali esistenti lungo la nuova linea.

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