Covid nell’Usl 6, capitolo (quasi) chiuso: «Sotto la soglia rossa dopo due anni»
Incidenza di 45 nuovi casi settimanali. Sbrogiò: «Non avevamo una circolazione del virus così bassa dall’estate 2020»
elena livieri
«Bassissima circolazione virale», ovvero incubo Covid archiviato. O quasi. Dall’ultima settimana di monitoraggio da parte del Dipartimento Prevenzione dell’Usl arriva la buona notizia: l’incidenza in provincia di Padova è scesa sotto i 50 nuovi casi settimanali - esattamente 45 - ogni 100 mila abitanti. Era dall’estate del 2020 che i contagi da Sars-Cov2 non erano così pochi. Un dato atteso e sperato che il direttore della Prevenzione dell’Euganea Luca Sbrogiò ha salutato con grande soddisfazione. Era del resto già da alcune settimane che la circolazione del virus era bassa, ma l’appuntamento per rientrare dalla linea rossa è via via slittato.
L’ultima rilevazione
L’11 aprile i nuovi casi rilevati nel Padovano sono stati 206 di cui il 44% riferiti a reinfezioni. I positivi attuali sono 2.168. Sul fronte dei ricoveri ci sono due pazienti in Terapia intensiva e 44 in Area medica. Sempre martedì sono stati eseguiti 1.575 test antigenici e 859 molecolari con un tasso di positività del 4,3%. E se va a rilento la circolazione del virus, in forte frenata è la campagna di vaccinazione: martedì sono state in tutto 16 le dosi somministrate, 5 quinte dosi, 5 quarte dosi e 6 tra prime, seconde e terze dosi.
Se nei fatti già da mesi con il cadere delle restrizioni e delle misure di prevenzione la pandemia era considerata superato, ora a certificarlo sono anche i numeri ufficiali. Erano quasi due anni che la circolazione del virus non era così bassa: solo dopo la prima ondata, quella partita alla fine di febbraio del 2020, infatti, l’incidenza si era riportata sotto soglia di guardia, ovvero sotto i 50 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti. Successivamente, tra una curva e l’altra, l’incidenza si è sempre mantenuta più o meno abbondantemente in area rossa.
Buona notizia
«È sicuramente una buona notizia essere tornati sotto i 50 nuovi casi settimanali» commenta Sbrogiò, «ovvero la soglia che nel 2020 il Governo aveva individuato per uscire dal lockdown. Una soglia che all’epoca ha significato il ritorno alla “libertà” dopo restrizioni molto pesanti. Oggi, anche se le restrizioni non ci sono più, il dato è ugualmente importante: significa infatti che vi è una bassissima circolazione del virus e quindi una bassissima probabilità di incontrarlo e infettarsi».
Il direttore della Prevenzione mette comunque in conto che ci sia una parte di contagi che, con l’auto-diagnosi e l’auto isolamento, di fatto non emergono: «Sicuramente c’è una quota di casi che non incrociamo» conferma Sbrogiò, «ma è pur vero che è un trend ormai consolidato da settimane quindi i dati possono ritenersi assolutamente affidabili da questo punto di vista». Non resta che sperare in un ulteriore miglioramento anche nelle prossime settimane.
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