Viaggi e denaro agli alunni più bravi, a Padova esplode la protesta: «Misure escludenti»
Priorità alla Scuola: «Opportunità educative da garantire a tutti». La preside Morara: «La meritocrazia non si misura in denaro»
felice paduano
La meritocrazia contribuisce alla crescita della scuola oppure rischia di diventare un ostacolo per chi ha posizioni di partenza svantaggiate? La domanda ha acceso il dibattito dopo che il preside del Secondo Istituto Comprensivo Andrea Muto con l’assenso del Consiglio d’Istituto e del Collegio dei docenti, ha deciso di far fare i viaggi e i soggiorni gratis all’estero all’interno del progetto Erasmus + agli alunni più bravi e dopo che il preside dello Scalcerle ha premiato con cento euro a testa gli studenti che hanno raggiunto il top dei voti.
Ieri mattina il comitato Priorità alla Scuola guidato da Costanza Margiotta e Davide Guerini, ha inviato una nota molto dura.
«Priorità alla Scuola critica fortemente la decisione delle scuole medie Mameli e Pascoli (secondo IC) di organizzare scambi culturali e iniziative riservate solo agli studenti meritevoli, rivelando il carattere escludente di una fantomatica meritocrazia che attualmente caratterizza a sproposito anche il nome del Ministero dell’Istruzione», si legge nel documento, «Per non parlare, poi, delle premiazioni in denaro organizzate dall’istituto Pietro Scalcerle, come se la scuola fosse un quiz televisivo».
E ancora: «Riteniamo invece che l’accesso alle opportunità educative debba essere garantito a tutti ed a tutte, indipendentemente dalle performances scolastiche perché la scuola pubblica è una risorsa per tutti e deve essere sempre inclusiva e solidale. La scuola del merito, come intesa dal ministro Vaditara, che in pochi mesi sta contribuendo alla smantellamento della scuola intesa come spazio di crescita collettiva, crea divisioni tra gli studenti e promuove una cultura dell’esclusione e della competizione, in netto contrasto con i valori fondamentali e costituzionali dell’istruzione pubblica. Invece di promuovere l’ideologia del merito, riteniamo che l’istruzione debba essere basata sulla collaborazione e sull’uguaglianza delle opportunità, in modo che tutti gli studenti possano sviluppare le proprie potenzialità e raggiungere i propri obiettivi senza alcuna discriminazione.
Per questo motivo invitiamo le istituzioni scolastiche e gli enti territoriali ad adottare politiche educative che garantiscano l’accesso di tutti alle varie opportunità formative, promuovendo la scuola come uno spazio di inclusione, cooperazione e collaborazione reciproca». La polemica tra favorevoli e contrari è destinata a continuare. Prendono posizione anche Claudia Morara, preside del Marconi e Carlo Salmaso, 37 anni in cattedra come docente, tra cui 20 al Severi.
«La meritocrazia non deve essere considerata solo un numero oppure una cifra in danaro», sottolinea la dirigente, «In tutte le scuole, poi, vanno garantiti percorsi per quelli che provengono da famiglie dove c’è già tanta cultura di base, ma, nello stesso tempo, vanno messe in atto attività formative per colmare insufficienze di base, gravi e meno gravi». E Salmaso: «È sbagliato riservare viaggi e soggiorni all’estero solo ai meritevoli», dice il coordinatore dei Cobas, «Credo che ne avrebbero bisogno, invece, proprio i meno bravi. Anche perché le famiglie meno ricche non hanno i soldi per mandarli all’estero. Premi in danaro? Non mi scandalizzo».
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