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Pnrr, a Padova solo un terzo dei progetti è partito. Ecco le opere a rischio

La città ha fatto incetta di soldi europei ma ora è in difficoltà nella realizzazione. Micalizzi: «Centreremo tutti gli obiettivi»

Claudio Malfitano
2 minuti di lettura

Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova

 

Immaginate di trovare sul conto corrente grazie a una vincita improvvisa qualcosa come 300 milioni di euro. Riuscireste a spenderli tutti entro tre anni? È quello che – con le dovute differenze – sta cercando di fare il Comune di Padova, che è stato lesto ad accaparrarsi un tesoretto in fase di distribuzione dei finanziamenti ma che ora si trova a fare i conti con la fase di messa in opera e realizzazione dei progetti.

E se qualcosa è già stato completato – come il bacino anti-allagamenti a Brusegana – ci sono opere che sono inchiodate alla fase del progetto di fattibilità, come il recupero dell’ex Coni all’Arcella (destinato a diventare centro culturale), dell’ex Configliachi, ma anche diverse linee della Bicipolitana e alcuni interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle case popolari.

Risulta in linea con i tempi il progetto più importante: la terza linea del tram (238 milioni di finanziamento) che dovrebbe essere aggiudicato entro fine anno. In termini percentuali al 31 marzo 2023 – con di fronte la scadenza del 2026 – abbiamo il 4% dei progetti completati, il 30% con l’assegnazione del cantiere già fatta, mentre un 38% è ancora fermo al progetto di fattibilità. «È un impegno che ci mette a dura prova. Ma siamo nei tempi», spiega il vicesindaco Andrea Micalizzi.

Il boom di aggiudicazioni

È delle ultime settimane una raffica di aggiudicazioni di gare d’appalto che porterà a una primavera di cantieri in città. A buon punto sono i due progetti sportivi: il restauro del palazzetto dello sport San Lazzaro e la sistemazione e ampliamento della cittadella dello sport del Valsugana Rugby. E dovrebbero iniziare tra poco anche i lavori di completamento del Palaghiaccio al centro sportivo Plebiscito.

Va avanti anche l’intervento di efficientamento energetico al teatro Maddalene, che è già stato recentemente ristrutturato. Partiti anche i lavori dell’illuminazione urbana, così come è molto avanti tutta la partita della sistemazione dei ponti, a partire dal ponte Paleocapa fino a quello della tangenziale est che scavalca il Bacchiglione.

I progetti a rischio

Situazione in chiaroscuro per il Pinqua, il piano per la qualità dell’abitare che ha assicurato 15 milioni di euro per la rigenerazione dell’Arcella. Se gli interventi più piccoli – piste ciclabili e sistemazioni scolastiche – sono molto avanzati, i due capisaldi dell’operazione ancora latitano. Si sta infatti lavorando al progetto definitivo sia per l’ex Coni che per l’ex Configliachi: poi si dovrà realizzare l’esecutivo (o l’appalto integrato), la gara e quindi i cantieri veri e propri.

Ferme al palo anche diverse linee della “Bicipolitana” e molte ristrutturazioni di case Erp. Per quanto riguarda le scuole c’è solo il progetto definitivo per le nuove mense alle primarie Muratori, Manin e Rosmini, mentre sono già in gara le sistemazioni degli asili nido comunali.

Le criticità in municipio

A farsi carico della grande mole di lavoro (anche burocratico) connesso al Pnrr sono tecnici e dirigenti comunali, che però sono sottodimensionati rispetto alla quantità di progetti da seguire.

«Abbiamo un atteggiamento di trasparenza e onestà con la città: la mole di progetti, documentazione e le tempistiche serrate che il Pnrr ci impone sta mettendo a dura prova la macchina comunale, tanto che alle volte la programmazione ordinaria resta un po’ indietro – commenta Andrea Micalizzi – Ma questo avviene perché vogliamo centrare gli obiettivi e non vogliamo perdere neanche un euro. Sono certo che ci riusciremo».

«Ma c’è un altro elemento critico che si è aggiunto in questi mesi: l’aumento dei costi di materie prime e energia. Questo presuppone la necessità di rimodulare la progettazione e contrattare i rincari con le ditte, è un problema anche dal punto di vista burocratico», conclude il vicesindaco.

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