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Padova, studente picchiato mentre rincasava: sotto inchiesta i quattro poliziotti

Dopo la denuncia del giovane gli agenti sono stati indagati per lesioni, abuso d’ufficio, calunnia e falso ideologico

Cristina Genesin
2 minuti di lettura

Quattro poliziotti sono indagati in seguito alla denuncia del 17enne che ha accusato gli agenti (almeno due di loro) di averlo picchiato durante un controllo anti-droga.

 I reati contestati sono lesioni volontarie, abuso d’ufficio, calunnia e falso ideologico: l’indagine, coordinata dal pm Roberto D’Angelo, è affidata al colonnello Giovanni Garrasi, comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri. Va precisato che l’iscrizione nel registro degli indagati, almeno per il momento, è un atto dovuto di fronte alla trasmissione della notizia di reato ovvero la denuncia, anche per consentire tutti gli accertamenti con l’eventuale “partecipazione” dei poliziotti. Intanto il magistrato ha sentito, come persona informata sui fatti, l’altro ragazzino che era stato pure fermato e perquisito. Ragazzino che non ha lamentato alcuna violenza o prepotenza da parte degli agenti, pur ammettendo di essersi spaventato al momento iniziale del controllo.

È l’avvocata Cristina Bissacco a trasmettere la denuncia dopo aver ricevuto l’incarico dai genitori del ragazzino qualche giorno dopo l’accaduto, avvenuto la sera del 16 dicembre scorso a Montà in via Einstein. Neanche un’ora più tardi, a mezzanotte e 36 minuti del 17 dicembre, il 17enne è accompagnato dalla mamma nel Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera dove il medico di turno riscontra «policontusioni in riferita aggressione con trauma cranico minore».

Ed è già lì che il giovane racconta come, intorno alle 23.40, fosse stato «aggredito da parte di esponenti delle forze dell’ordine in borghese con pugni e calci al capo» si legge nel referto del Pronto soccorso. Referto che aggiunge, riportando quanto narrato dal giovane: «è stato sbattuto a terra con traumi alle ginocchia e ai polsi poi ammanettato... (Gli agenti) avrebbero riferito di averlo scambiato per altra persona».

La prognosi indicata è di cinque giorni. Il 22 dicembre alle 8.41 il ragazzino si ripresenta in ospedale, lamentando dolore all’anca e alla coscia: dopo una visita ortopedica è riscontrata «una contusione nella coscia sinistra in esiti di aggressione... con una prognosi di 2 giorni salvo complicazioni». Secondo la versione del ragazzino si sarebbe trattato di una aggressione improvvisa da parte di due agenti in borghese scesi dall’auto civetta: si era appena salutato con l’amico che, spingendo a mano il monopattino scarico, si era diretto a casa in via Montà, mentre lui in bicicletta aveva imboccato via Einstein per rincasare. I due agenti si sarebbero avventati contro di lui e la sua reazione sarebbe stata provocata dalla paura, convinto che si trattasse di persone decise a derubarlo.

Diverso il racconto degli agenti: avrebbero notato i due ragazzini e ipotizzato che ci fosse stato uno scambio di droga. Così le due pattuglie avrebbero provveduto a fermare separatamente i giovani. Solo il 17enne (che ha denunciato) avrebbe reagito in modo violento tanto da procurare a un agente la frattura di una spalla (con 41 giorni di prognosi). Tutti e quattro i poliziotti hanno firmato un verbale trasmesso alla procura minorile per denunciare lo studente che, a sua volta, è indagato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

L’amico ha detto di essersi impaurito al momento iiniziale del controllo quando gli agenti lo avevano fermato di spalle trattenendolo per un braccio. Subito si erano qualificati mostrando i tesserini: identificazione e perquisizione si erano svolti regolarmente. Di quello che era accaduto all’amico, però, ha ammesso di non aver visto nulla.

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