Andrea, morto a 39 anni facendo jogging. La sorella: «Amava lo sport, era un atleta, eppure...»
La disperazione della sorella di Andrea Binotto, 39, anni, ucciso da un malore mentre faceva jogging sull’argine a Camposampiero. Praticava anche motocross, il ricordo della società di Salzano
Giusy Andreoli
Due immagini di Andrea Binotto, 39 anni. A sinistra in sella alla sua moto. La sorella: «Un atleta»
La morte improvvisa di Andrea Binotto, 39 anni, stroncato da un infarto giovedì pomeriggio mentre praticava jogging sull’argine del Muson dei Sassi a Camposampiero, ha suscitato un grande dolore misto a sgomento e incredulità in tutti coloro che lo conoscevano. Non si dà pace la famiglia del trentanovenne, classe 1983, che non può accettare l’improvvisa tragedia.
«È stato un colpo per tutti» dice la sorella Gianna «mio fratello era un atleta e appassionato sportivo e per questo si teneva sempre controllato, eppure... Aveva una vera e propria passione per lo sport, non solo per il podismo ma anche per il ciclismo e il motocross. Andava a correre tre volte la settimana, la domenica andava in bicicletta e un paio di volte al mese faceva motocross».
Due anni fa Binotto aveva realizzato un piccolo sogno comprandosi una GS 1400 BMW con la quale era sceso in pista anche due settimane fa.
Giovedì pomeriggio dopo il lavoro Binotto, che da single abitava con i genitori in via Verdi, era andato a fare la corsetta trisettimanale. Si era portato dietro solo il cellulare non i documenti perché avrebbe dovuto star fuori un’oretta. Ma alle 19 non è rincasato.
«Abbiamo cominciato a telefonargli ma non rispondeva», racconta la sorella, «pensavamo si fosse fermato da amici ma nessuno lo aveva visto. Ci siamo preoccupati e abbiamo telefonato all’ospedale, ci hanno detto di rivolgerci ai carabinieri.
Li stavamo per chiamare quando alle 20. 0 ci hanno chiamato loro dandoci la bruttissima notizia. Siamo corsi sull’argine ma ci hanno spiegato che non c’era stato niente da fare nonostante il pronto intervento del 118. Proprio non ce lo spieghiamo perché ultimamente aveva eseguito una serie di esami clinici che non avevano evidenziato problemi».
Si commuove Gianna nel ricordare il fratello: «Andrea era un ragazzo meraviglioso.
Un grande lavoratore, se c’era bisogno lui c’era sempre». Binotto era iscritto al Motoclub “El Ciodo” di Salzano, nel Veneziano, dove la notizia della sua morte è subito rimbalzata. «Era un nostro iscritto da tanti anni», conferma il presidente Emilio Squizzato «che notizia triste, ci ha spiazzati. Dovevamo trovarci giovedì per un brindisi prima di Pasqua come facciamo prima di una ricorrenza.
Andrea ha sempre corso in moto senza problemi, superava la visita medico sportiva ogni anno. Fatalità proprio il 31 marzo gli scadeva la licenza e doveva rinnovarla. Sono eventi che non ti aspetti, si resta senza parole. Andremo a trovare la famiglia».
Binotto lavorava da Ballan basculanti di Villa del Conte, dov’era stato assunto come autista da appena 20 giorni in sostituzione di un collega che oggi va in pensione. In precedenza aveva lavorato alla Arneg di Campo San Martino per 18 anni. Un anno e mezzo fa si era licenziato andando a lavorare alla Trevisan di Noale. «È stato uno choc», affermano all’ufficio risorse umane della Ballan «Eravamo molto contenti di lui, era effettivamente una brava persona, lavorava bene ed era molto gentile. La notizia della sua morte ci ha sconvolti, sono cose che non ci si riesce a spiegare». Andrea Binotto lascia il papà Agostino, la mamma Bruna, i fratelli Michele, Cinzia e Gianna. Il funerale verrà celebrato la settimana prossima. —
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