Vincolo soprintendenza, a Padova sfuma la vendita dell’ex caserma Barzon
Saltato il progetto di realizzare 8 appartamenti e un museo. Cassa Depositi e Prestiti si affida a un broker per l’alienazione
Felice Paduano
L'ex caserma Barzon in via Cesarotti a Padova
La Cassa Depositi e Prestiti torna alla carica per vendere l’ex Caserma Barzon intitolata al colonnello padovano dei bersaglieri che morì nel 1941, da eroe nella battaglia di Cheren, in Eritrea, combattuta contro gli inglesi.
In pratica, la Cdp si è affidata a un broker che, a sua volta, ha messo in vendita la piena proprietà, con confronto competitivo. In sostanza, chi offrirà di più si aggiudicherà i 3.282 metri quadri dello storico edificio, che si trova tra i civici 1 e 11 di via Cesarotti, la strada che corre parallela alla fiancata ovest della Basilica.
Il valore immobiliare dell’ex caserma è di 4.800.000 euro compreso l’ampio chiostro che si trova al suo interno. In base a un cambio di destinazione d’uso, che fu approvato durante l’amministrazione del sindaco Massimo Bitonci – e che portò nelle casse del Comune 900.000 euro nell’ambito dell’accordo di valorizzazione – all’interno dell’ex caserma è possibile realizzare interventi di natura residenziale, direzionale e commerciale.
Ma con un piccolo, ma importante particolare: la Soprintendenza ha sottoposto a vincolo la parte più bella dell’edificio. Ossia l’ampia terrazza che si trova al primo piano, da dove si domina un panorama mozzafiato sulla basilica.
A tale proposito in questi giorni è emerso il progetto di un gruppo di imprenditori, guidati dal finanziere Stefano Pirrone, che era in trattativa da mesi per acquistare l’immobile. Regista tecnico dell’operazione l’architetto Albano Salmaso, lo stesso di Palazzo Roccabonella e di Palazzo Casale-Pinelli, dove Galileo Galilei ha avuto per anni il suo studio.
«Avevamo già preparato tutte le carte necessarie» spiega l’architetto «avremmo realizzato otto appartamenti all’interno dell’edificio e messo in piedi un nuovo museo dedicato a Galileo, anche per la contiguità geografica delle case dove ha abitato. Purtroppo la Soprintendenza non ci ha concesso l’autorizzazione perché la parte centrale dell’edificio, ossia la terrazza panoramica, è sottoposta a vincolo. Adesso arriva il nuovo tentativo di vendita attraverso un broker. La vendita non sarà facile perché gli imprenditori interessati, ovviamente, ci vogliono guadagnare. Ma il vincolo della Soprintendenza crea un ostacolo molto pesante.
A questo punto potrebbe farsi avanti l’Università, che ha una sede poco più avanti». L’edificio è stato costruito nel 1394. All’inizio, e per molti anni, ospitò il Collegio Universitario Pratense. Cosiddetto perché fu realizzato da Pietro Pileo, un religioso originario di Prata, in Friuli. In seguito, venne alla ribalta delle cronache nel 1796 quando, al suo interno, si tolse la vita il giovane Jacopo Ortis, lo stesso a cui Ugo Foscolo dedicò la sua opera “Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis”. Nel 1850, al suo interno vi furono istituite una scuola elementare ed un istituto superiore. Nel 1929, l’edificio fu fatto restaurare dal regime fascista e divenne sede della Mvsn (la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, per un lungo periodo divenne uno studentato e, successivamente, una caserma militare, dove aveva la sede il comando del Nordest. Chiuso nel 2012, da allora attende di conoscere il suo futuro.
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