Crolla un pezzo di Appiani su un’auto, il Comune contro la ditta: «Quella strada andava chiusa»
Il vicesindaco Micalizzi e l’assessore Bonavina: «Avviata un’istruttoria, il piano di demolizione prevedeva lo stop al traffico all’intersezione con via Marghera»
Luca Preziusi Edoardo Fioretto
Via Marghera doveva essere chiusa. Gli accordi presi tra l’amministrazione e la ditta Brenta, incaricata della demolizione dello stadio Appiani, prevedevano che una volta arrivati all’abbattimento della terza campata della gradinata, la più esposta, la circolazione di auto e pedoni doveva essere sospesa.
La strada però è rimasta aperta e si è sfiorata la tragedia. «E ciò che i tecnici stanno approfondendo in queste ore con il massimo zelo – chiarisce il vicesindaco, Andrea Micalizzi –. Era previsto dal piano di demolizione approvato dal Comune che, al sopraggiungere della terza campata, dovesse essere interrotta la circolazione sia pedonale che veicolare per tutta la durata della demolizione. È sicuramente possibile che la fragilità della gradinata Est abbia in qualche modo inibito all’operatore il controllo completo dell’operazione in corso».
"Indagini per capire il motivo dell'incidente, ma la demolizione della gradinata est dell'Appiani prosegue"
Oggi i lavori proseguiranno, ma la strada rimarrà inaccessibile. «Non mancheremo, nell’ambito delle nostre competenze, di richiamare formalmente l’azienda al puntuale rispetto di quanto previsto dal piano di demolizione – garantisce Micalizzi – ed eventualmente contestando le irregolarità che dovessero emergere a seguito dell’istruttoria.
Cantiere all'Appiani, macigno piomba su un'auto in transito: vi spieghiamo l'"effetto-fionda"
Nel frattempo, dopo aver chiesto alla ditta di integrare tutte le prescrizioni di sicurezza previste e richieste dallo Spisal, avendo cura di vigilare che siano puntualmente messe in atto, i lavori procederanno secondo programma in piena sicurezza».
Blocco della gradinata dell'Appiani sull'auto, il racconto del marito della donna ferita
La notizia dell’incidente è arrivata mentre il sindaco Sergio Giordani e gli assessori erano riuniti nella tradizionale riunione di giunta del martedì a Palazzo Moroni. A staccarsi è stato l’assessore allo sport Diego Bonavina: «Sono andato sul posto a verificare la situazione assieme al personale della polizia locale ed ai dirigenti competenti per settore.
È stato un incidente molto serio e siamo innanzitutto sollevati, anche dopo esserci confrontati con la famiglia, che la signora al volante e la passeggera siano già state dimesse e siano a casa. Come amministrazione lavoriamo affinché nei cantieri le ditte applichino le misure di sicurezza più stringenti sia per gli operatori stessi che per i terzi». Alla fine è andata bene, anche con gli abbracci tra il marito e padre delle due persone coinvolte con l’operatore della gru da cui è partito il calcinaccio.
Crollo della gradinata dell'Appiani, ecco cosa è successo
Ma non doveva succedere: «È pacifico che sia successo quello che non doveva succedere» ha detto sconcertato Bonavina. L’assessore ha espresso vicinanza al marito della donna che era alla guida dell’auto colpita. «Non sono un tecnico, posso solo fornire opinioni. Ma il fatto che i lavori di abbattimento di questa tribuna siano andati avanti così speditamente è da imputarsi al fatto che il cemento si sbriciola. Quindi, la prima valutazione che mi è stata fatta è che potrebbe essere successo proprio questo, ma per i giudizi tecnici bisognerà aspettare il verdetto degli addetti specializzati», ha chiuso.
L’Appiani significano anche politica: «Non si può ridurre ogni incidente a mera fatalità – commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Cavatton –. L’amministrazione deve valutare meglio gli interventi urbanistici per garantire la massima sicurezza a cose e persone. In quel tratto, poi, i problemi di viabilità sono assolutamente evidenti da almeno 25 anni e non sarà sicuramente sufficiente abbattere la gradinata dell’Appiani per risolverli».
«Ci sono due ferite e non dovrebbero esserci – aggiunge il leghista Ubaldo Lonardi, riferendosi anche ai guai legati alla curva Sud dell’Euganeo – Come è possibile che calcinacci cadano fuori dal perimetro del cantiere? Speriamo che anche in questo caso nell’affidamento del lavoro all’impresa non ci siano i soliti ribassi d’asta per accaparrarsi il lavoro a scapito della sicurezza». —
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
I commenti dei lettori