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Interdittiva antimafia nel cantiere della nuova Pediatria di Padova: Sidem Costruzioni prepara il ricorso al Tar

A scegliere la Sidem era stata la trevigiana Setten, che ha vinto l’appalto per la nuova Pediatria, per un subappalto di 490 mila euro. Con l’interdittiva il rapporto si è interrotto

e.sci.
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«Abbiamo presentato istanza alla Prefettura, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta. Adesso stiamo predisponendo il ricorso al Tar».

Giuseppina De Luca, 37 anni, titolare dell’azienda edile Sidem Costruzioni Srl, riferisce la posizione della sua azienda dopo il provvedimento interdittivo antimafia firmato dal prefetto Raffaele Grassi. L’azienda della De Luca, che ha sede a San Martino di Lupari, stava lavorando al cantiere della nuova Pediatria per realizzare le fondamenta in cemento armato.

Ma la pec della Prefettura ha stoppato i lavori a causa della parentela con Nicolino Grande Aracri, boss (in galera) della ’ndrina di Cutro (Crotone).

Il padre di Giuseppina De Luca è infatti il cugino del boss: troppo pericolosa la contiguità al clan, una delle più potenti consorterie criminali della ’ndrangheta calabrese.

A scegliere la Sidem era stata la trevigiana Setten, che ha vinto l’appalto per la nuova Pediatria, per un subappalto di 490 mila euro. Con l’interdittiva il rapporto si è interrotto: l’azienda padovana non può avere rapporti con la pubblica amministrazione e, dunque, non può beneficiare di fondi pubblici.

Dal canto suo, per non perdere tempo prezioso in un cantiere tanto importante, la Setten ha dirottato in via Giustiniani le maestranze di altri cantieri in attesa di trovare un’altra impresa da far subentrare

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