Uccise la moglie con cento coltellate. Scarcerato e rimpatriato
Il delitto nel 2010 a Villanova di Camposampiero. Abdelaziz El Houate ha scontato una pena di 13 anni. Tornato libero, è stato espulso dal territorio nazionale
Alice Ferretti
L'omicida Abdelaziz El Houate e la moglie Zineb Atif
Abdelaziz El Houate, 50 anni, marocchino, è uscito dal carcere dopo 13 anni ed è stato espulso dal territorio nazionale. L’uomo era stato condannato a 18 anni di reclusione per aver ucciso con più di cento coltellate la moglie, allora ventiduenne, Zineb Atif, mentre il figlioletto di appena due anni era nel salotto accanto a giocare.
L’omicidio
È il 25 febbraio del 2010 quando Abdelaziz El Houate, 37 anni, da quasi otto in Italia, regolare permesso di soggiorno in tasca, di professione operaio saldatore ma in quel momento disoccupato, uccide la moglie connazionale Zineb Atif nella loro casa di via Cantele 29, a Villanova di Camposampiero.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due coniugi litigano. Lei vuole tornare in Marocco, è stanca di quella vita tormentata dalla gelosia. Lui vuole fermarla e lo fa per sempre. Afferra un coltello da cucina con una lama di 12 centimetri e la blocca in bagno. La colpisce prima al ventre, poi al collo. La donna ha numerose ferite anche sulle sue mani, segno di un estremo tentativo di difesa.
Una volta uccisa Abdelaziz prende il figlio, lo carica in auto e lo porta a casa di un amico che abita a Padova. Poi corre in caserma a confessare. La giovane donna viene trovata poco dopo sul pavimento del bagno, riversa in un lago di sangue.
«Mi ha sputato in faccia e mi sono sentito umiliato. Non volevo ucciderla. Solo darle qualche schiaffo. Ma ad un certo punto ho preso paura. E mi sono visto con il coltello in mano e mia moglie a terra in un lago di sangue. Morta».
Questo quello che davanti alle forze dell’ordine e al pubblico ministero aveva detto l’uomo, che prima era già stato denunciato dalla moglie.
Il precedente
Abdelaziz è geloso e possessivo. Il 27 agosto precedente all’omicidio litiga violentemente con la moglie. I carabinieri propongono un’ordinanza di custodia cautelare per lui e consigliano invece a lei di chiedere ospitalità in una casa-famiglia.
La misura per lui non è mai arrivata e la giovane ha sempre rifiutato di andare in una casa-famiglia. Allo stesso tempo però, in più occasioni, ha manifestato al marito la volontà di tornare in Marocco. L’ultima volta è stata quella fatale.
L’espulsione
Abdelaziz El Houate oggi per la giustizia ha saldato il suo conto ed è quindi uscito dalla Casa di Reclusione di Padova, dov’era ristretto da 13 anni.
Una volta uscito dal carcere l’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova ha eseguito nei suoi confronti un provvedimento di espulsione. Il 19 marzo è sta accompagnato al Cpr di Roma da dove ha fatto ritorno in Marocco.
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