Arcella, ragazzini aggrediti e rapinati. La polizia ha arrestato un sedicenne
Il giovane fermato dopo la segnalazione dei genitori. I residenti: «C’è una baby gang, ora le telecamere»
Felice Paduano
La chiesa di Sant’Antonino all’Arcella dove è avvenuta l’aggressione a due ragazzini di 13 e 11 ann
Due ragazzini di 13 e 11 anni minacciati e derubati davanti a Sant’Antonino all’Arcella: la polizia ha subito fermato l’autore, un sedicenne italiano la cui famiglia è originaria del Bangladesh. È stato arrestato e adesso è ai domiciliari.
Il giovane avrebbe minacciato e strattonato i due ragazzini – forse con un coltello ma non gli è stato trovato addosso – facendosi consegnare le cuffiette dello smartphone e 30 euro. Ma sarebbe stato individuato dai genitori dei due ragazzini che hanno avvisato la polizia.
L’episodio ha allarmato i residenti dell’Arcella che ora chiedono più telecamere, mentre il parroco padre Franco Odorizzi racconta: «Cerchiamo di risolvere con le nostre attività il disagio giovanile».

L’aggressione e l’arresto
L’episodio è accaduto davanti al santuario di Sant’Antonino, attorno alle 19.30 di venerdì sera, 24 marzo.
«Mio figlio di 13 anni stava rientrando a casa insieme ad un amichetto di 11 anni, avevano appena acquistato dei kebab – ha raccontato il padre della giovanissima vittima – Sono stati circondati da un gruppo di ragazzi, minacciati, strattonati, è volato qualche colpo ed è spuntato un coltello».
In quel momento i genitori si trovavano nel patronato e avvisati dai figli hanno subito incrociato una volante della polizia che era in zona indicandogli gli autori dell’aggressione. Gli agenti hanno fermato un ragazzo e gli hanno trovato addosso la refurtiva, motivo per cui il sedicenne è stato arrestato. Nessuna traccia invece degli altri ragazzi, che probabilmente si erano già allontanati dalla zona.
I residenti e il parroco
Secondo le testimonianza dei residente si tratterebbe di una vera e propria “baby gang” che si ritrova solitamente dietro il centro civico ex Marchesi, in viale Arcella.
«Li conosciamo molto bene – spiega un residente – Si incontrano sul lato sud della palazzina comunale e, quasi sempre, si mettono a fumare tutti assieme. Hanno fatto già i primi danni alle rifiniture esterne del centro civico, aperto da pochi mesi dopo la ristrutturazione. Per evitare altri episodi criminali è necessario installare nuove telecamere che, naturalmente, devono restare accese 24 ore su 24. E inoltre servono anche più passaggi da parte delle forze dell’ordine, anche se dobbiamo dire che sono già molto presenti, come dimostra il fatto che l’autore sia già stato arrestato».
Anche il parroco di Sant’Antonino è preoccupato per quanto accaduto e per quello che potrebbe ancora succedere con l’arrivo della bella stagione: «In questo scorcio di Arcella non si vive male – dice padre Franco Odorizzi, nominato due anni fa e proveniente da una parrocchia di Rimini – Come patronato facciamo il possibile per tenere sempre impegnati quelli che vengono a seguire i corsi di catechesi e tutte le attività sportive e sociali che vengono organizzate da noi e dai coordinatori della polisportiva, una delle più antiche ed importanti della città. Abbiamo tanti volontari che controllano, con occhi ben aperti. Chiesa ed Istituzioni devono fare il possibile per evitare altri episodi violenti. Nei percorsi educativi avviati bisogna coinvolgere non solo le vittime, ma anche i violenti».
Per il resto padre Franco, ritenuto da tutti i parrocchiani un religioso colto e impegnato nel sociale, invita i fedeli a partecipare ancora di più a tutte le iniziative che vengono organizzate in patronato, finalizzate anche all’inserimento dei figli delle famiglie di immigrati, che vivono nella zona.
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