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Asili e denatalità: a Padova più posti a disposizione che domande, evase tutte le richieste

Presentate 279 domande su 303 posti. Le strutture più richieste all’Arcella, Mortise e Brusegana

Felice Paduano
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Sono finiti i tempi in cui c’erano lunghe lista d’attesa nella graduatoria redatta dal Comune per l’inserimento dei bambini nella scuole materne pubbliche. Si tratta delle strutture dedicate ai bambini dai 3 ai 5 anni che adesso riescono ad accogliere pienamente tutte le domande.

LA CRISI DEMOGRAFICA

La crisi demografica ha cambiato radicalmente le carte in tavola. Nella graduatoria, pubblicata ieri su Padovanet, si nota, infatti, che sono state presentate “solo” 279 domande su 303 posti disponibili. Ossia, come già si è verificato negli ultimi anni, l’offerta delle dieci scuole materne comunali supera il numero delle domande presentate dalle famiglie.

Il tasso di accoglibilità delle richieste, quest’anno, è arrivato al 95,34%. Quasi l’en plein: sembra dunque finita anche l’epoca in cui i genitori, non trovando posto nelle materne comunali e dovevano iscrivere i figli nelle paritarie o nelle strutture totalmente private.

I posti già assegnati sono già 266 e gli altri 13 troveranno collocazione quando sarà assegnata la scuola in base alla seconda scelta, visto che le liste d’attesa si sono verificate solo nelle scuole di quartiere dove la densità demografica per l’infanzia è più marcata. In pratica, si tratta di quattro scuole: due all’Arcella (Girotondo e Bruno Munari), una a Mortise (Girasole) e una a Brusegana (Rossi). Sono invece cinque le scuole in cui non sono stati ancora riempiti tutti i posti disponibili: le materne Mago di Oz (a San Carlo), San Lorenzo da Brindisi (Arcella nord), Cremonese, Sant’Osvaldo e Wollemborg, in zona Salboro.

LE FAMIGLIE SARANNO CONTATTATE

Differentemente dal passato, in cui c’era l’obbligo per i genitori di recarsi di persona alla sede dei Servizi scolastici in via Raggio di Sole, è stato deciso che le famiglie saranno contattate direttamente dagli operatori per l’iscrizione definitiva e per inviare tutti i documenti anagrafici necessari. Per il prossimo anno scolastico non è previsto alcun aumento delle rette. Differentemente da come hanno agito altre amministrazioni, le rette saranno al massimo di 147 euro, vale a dire il solo costo della mensa: il costo medio continuerà ad essere tra 90 e 100 euro.

«La crisi demografica ha portato a una rivoluzione anche nelle materne – spiega l’assessora comunale Cristina Piva – Nel 2020 in città i nati sono stati 1.251. Una cifra molto bassa, che si era registrata anche negli anni precedenti.

Tuttavia, già a partire dall’anno scolastico 2024-2025 dovrebbe andare leggermente meglio perché nel 2021 sono nati 1.359 bambini, 108 in più rispetto al 2020. Qualcuno pensa che meno bambini nelle scuole materne significa meno occupazione per le maestre e per il personale. Per fortuna non è così. Attualmente, tra asili nido e materne, abbiamo 140 dipendenti. Pertanto, per il prossimo anno scolastico 2023-2024 non ci sarà nessun calo occupazionale», conclude l’assessora. 

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