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Nuova linea tram Padova, abbattuti 120 alberi. «Ma ne verranno piantati altri 3 mila»

Prima assemblea dell’amministrazione con i cittadini. Tante domande, fischiata Cappellini

Edoardo Fioretto
2 minuti di lettura
L’assemblea dei cittadini per la nuova linea del tram 

È stata una prova decisiva della determinazione dell’amministrazione nel giocarsi l’all-in sul progetto della nuova linea del tram: dopo l’inaugurazione del cantiere del capolinea di Voltabarozzo, che ha dato così il via ai lavori della Sir 3, nella serata di mercoledì l’amministrazione comunale e Aps Holding hanno dato appuntamento alla cittadinanza nell’auditorium del campus universitario Gregorianum. Nonostante alcune contestazioni da parte degli esponenti dell’associazione “No rotaie”, la serata ha trovato risoluzione alla totalità delle domande dei padovani presenti, circa un centinaio. «Individueremo specifici canali a cui cittadini e cittadine potranno rivolgersi direttamente ogni giorno per avere informazioni, e continueremo ad organizzare momenti di confronto», ha comunicato ieri l’assessore alla Mobilità, Andrea Ragona.

Le carrozze

Dubbi, innanzitutto, sulla presunta “anzianità” del progetto del Translohr: la monorotaia prodotta dal colosso industriale francese Alstom, essendo un prodotto ideato nei primi del 2000, avrebbe una tecnologia anacronistica. «In realtà se facciamo i confronti tra il sistema Translohr e altri della stessa generazione, ci troviamo sullo stesso livello», ha osservato l’amministratore delegato di Aps Holding, Riccardo Bentsik. «Vorrei ricordare che a Milano ci sono tram del 1930 che continuano a circolare senza problemi. Non credo quindi che l’anzianità del Translohr sia un problema che possa reggere a un dibattito tra persone informate. Questo è anche molto più silenzioso di altri mezzi della stessa categoria, sia da dentro che da fuori, e proprio grazie alle gomme è anche in grado di percorrere alcune delle salite della seconda linea che sarebbero altrimenti impraticabili», ha spiegato Bentsik.

Il tragitto

Il dibattito si è poi spostato su alcuni aspetti del tragitto della seconda linea, primo fra tutti l’impatto ambientale della cementificazione e della rimozione di alcune alberature. «È vero, è previsto l’abbattimento di 120 alberi lungo il percorso della Sir 3», ha ammesso l’assessore alla Mobilità. «Ma è altrettanto vero che è prevista la piantumazione di almeno 3 mila tra arbusti di media taglia e alberi. È indubbio che al netto ci sarà un beneficio per l’ambiente». Nodo essenziale per diversi cittadini, quello della preservazione degli attraversamenti e passaggi pedonali che agevolano lo spostamento all’interno dei quartieri. «In tal senso dobbiamo immaginarci che il risultato finale sarà molto simile a quello di Prato della Valle. Gli attraversamenti pedonali resteranno, e saranno tendenzialmente liberi ossia privi di semaforiche proprio per rendere più agevole il passaggio di pedoni e ciclisti», ha commentato Ragona. E il Sant’Antonio troppo lontano dalla fermata del tram? «Il tram sarà mirato principalmente ai dipendenti della struttura, lasciando quindi più posti riservati ai pazienti nel parcheggio dell’ospedale», ha chiosato l’assessore.

Le provocazioni

Quali le conseguenze – visto il già effettuato acquisto delle nuove carrozze – nel caso di un alt improvviso del progetto? Questa la domanda della consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Elena Cappellini. «Non ci sono motivi di credere che il progetto possa subire modifiche», ha risposto l’assessore Ragona, al quale la consigliera Cappellini ha lanciato una provocazione, ricordando il recente scandalo dell’appalto dello stadio Euganeo. La replica alla consigliera è arrivata questa volta dalla platea che le ha ritornato fischi e richieste d’uscita dalla sala. 

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