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Hotel Augustus chiuso all’improvviso. «Tre giorni da incubo costati ben 954 euro»

Coppia con bambini medita la causa a Fabilia. «Nessuno ci ha avvisati, sporcizia e camere non rifatte»

Federico Franchin
2 minuti di lettura

La piscina termale esterna dell'Hotel Augustus a Montegrotto Terme

 

Una spesa di 954 euro per una vacanza con bimbi da incubo. È quanto racconta di aver vissuto una coppia di Firenze nell’ultimo fine settimana trascorso all’Hotel Augustus di Montegrotto, prima della sua improvvisa chiusura definitiva.

Giovanni e Valentina Bardotti non l’hanno presa bene e sono pronti anche ad agire per vie legali contro Fabilia, la catena alberghiera specializzata in vacanze per famiglie con bambini, che aveva preso in gestione l’albergo dalla famiglia Pastorello.

«Una vacanza da incubo»

«Avevamo prenotato al Fabilia da venerdì 17 a lunedì 20 marzo e dobbiamo dire che la nostra vacanza alle terme è stata da incubo», racconta Giovanni Bardotti.

«Mai avremmo pensato di trovare una situazione del genere, anche perché nessuno ci aveva avvisati di quanto stesse succedendo, ovvero che da martedì avrebbe chiuso l’albergo. La cosa allucinante è che si tratta di un hotel per famiglie.

Io e Valentina siamo genitori di Margherita di 3 anni e Andrea di 1 anno e mezzo, costretti a stare tre giorni in mezzo alla polvere e in un ambiente dove tutto era lasciato andare». La famiglia fiorentina non ha gradito l’atteggiamento di Fabilia che, oltre ad aver comunicato ai dipendenti la chiusura solamente giovedì 16 marzo, non è stata limpida con i suoi clienti.

La procedura iniziata in silenzio il 10 marzo

«Mia moglie di professione fa l’avvocato, ci siamo documentati sulla situazione finanziaria di Fabilia e abbiamo scoperto che già il 10 marzo la società aveva rinunciato alla procedura negoziata per cercare il salvataggio dei conti dell’azienda e già allora aveva deciso di chiudere l’Augustus il 20 marzo.

Crediamo quindi che Fabilia abbia preso anche in giro tutti i clienti. L’albergo, nello scorso fine settimana, era pieno, c’erano 280 clienti, tra di loro ovviamente molti bambini».

«Al limite della truffa»

I Bardotti non hanno dubbi: «Siamo al limite della truffa. Noi abbiamo acquistato un prodotto, ce ne siamo ritrovato un altro. Le camere non venivano neanche “rifatte”, tanto che il personale stesso si sentiva in imbarazzo e non sapeva cosa dirci. Oltre a non avere più la ditta appaltatrice per il servizio ai piani, non venivano svolte nemmeno le normali pulizie.

C’era polvere ovunque, anche sui giochi, e la speranza è che i nostri bimbi non abbiano contratto nulla in quei giorni vivendo in un ambiente del genere. Il primo giorno abbiamo anche pensato di andarcene ma non abbiamo trovato una sistemazione in zona e siamo dovuti rimanere.

C’era gente costretta a mangiare nella hall e che una donna ha festeggiato il suo 50° compleanno ed è scoppiata a piangere per come tutto il clima surreale abbia rovinato la sua festa. Ci stiamo sentendo con i clienti che hanno alloggiato in quei momenti e stiamo valutando azioni legali verso Fabilia». ––

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