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Padova, primo intervento alla prostata con la sola anestesia spinale

L’innovazione in Azienda Ospedale Università. Il paziente non poteva venire intubato perché affetto da una patologia polmonare. In questo modo ha potuto respirare autonomamente

Elena Livieri
2 minuti di lettura

Il dg Dal Ben (al centro), con il professor Dal Moro e il dottor Tiberio e le équipe di Urologia e Anestesia-Rianimazione

 

Un intervento di prostatectomia radicale robotica eseguito in anestesia spinale e respiro spontaneo: è il risultato della sinergia fra l’Unità di Urologia e l’Unità di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Il professor Fabrizio Dal Moro e il dottor Ivo Tiberio, insieme alle loro équipe, hanno unito le forze per risolvere il caso di un paziente con tumore alla prostata e affetto da una patologia respiratoria grave che rendeva troppo rischioso sottoporlo ad anestesia generale.

È la prima volta che l’anestesia neuroassiale viene eseguita per un intervento di chirurgia urologica. Il paziente durante tutto l’intervento ha respirato autonomamente ed era cosciente, sottoposto solo a blanda sedazione.

Il tumore e la patologia respiratoria

L’intervento è stato eseguito su un paziente di 65 anni. «Era affetto da tumore prostatico» riferisce il professor Dal Moro, «e grazie alla chirurgia robotica mininvasiva oggi siamo in grado di preservare sia la continenza urinaria che la sessualità. L’intervento, infatti, avviene nello scavo pelvico che è una zona profonda e complicata da raggiungere e c’è quindi il rischio di lesionare le strutture sfinteriche e quelle nervose. Grazie però all’altissima precisione con cui operiamo grazie al robot possiamo evitare questi danni. Inoltre la degenza post operatoria si riduce da cinque a un solo giorno. Per questo» sottolinea Dal Moro, «già da diversi anni la chirurgia urologica di questo tipo viene eseguita esclusivamente con il robot. In questo caso specifico, poi, si è rivelata fondamentale la sinergia con i colleghi anestesisti per le condizioni particolari del paziente».

E qui entra in gioco l’innovazione apportata dal dottor Tiberio.

La valutazione anestesiologica

«Come per ogni altro paziente che deve essere sottoposto a un intervento chirurgico» rileva Tiberio, «dobbiamo fare una valutazione anestesiologica che considera l’età, le condizioni cliniche e le eventuali patologie concomitanti per valutare il rapporto fra benefici e rischi, in modo che il paziente possa dare il consenso informato. In questo caso c’era una controindicazione all’anestesia generale per una patologia polmonare del paziente che rendeva impossibile la respirazione meccanica intubandolo durante l’intervento. Abbiamo quindi dovuto “inventare” una soluzione anestesiologica personalizzata».

La soluzione innovativa

Tiberio e la sua équipe si sono confrontati con altri colleghi in giro per l’Italia e alla fine la scelta è ricaduta sull’anestesia neuroassiale: «Di fatto abbiamo combinato un’anestesia subaracnoidea e un’analgesia con catetere epidurale che ha permesso al paziente di non avvertire dolore nella parte dove veniva operato e allo stesso tempo gli ha consentito di respirare autonomamente avendo evitato il blocco motorio della parte superiore. Di fatto era sotto una blanda sedazione e cosciente». All’efficacia, la sicurezza e la ripetibilità dell’anestesia generale, questa soluzione ha risposto anche alle peculiarità del caso specifico con una complessità tecnica maggiore». Tra i vantaggi anche quello di ridurre di almeno un terzo il tempo complessivo dell’intervento».

I due reparti

L’intervento ha avuto come protagonisti l’Urologia e l’Anestesia Rianimazione. L’Unità diretta dal professor Moro conta 19 medici e 58 posti letto e ogni settimana assicura 210 ore di sala operatoria, tra Monoblocco e ospedale Sant’Antonio. Nel 2022 sono stati eseguiti 2770 interventi di cui 227 su pazienti pediatrici. Quasi 500 i pazienti da altre regioni.

L’Unità diretta da Tiberio - 18 posti letto al terzo piano del Monoblocco, interviene su diverse piastre operatorie supportando chirurgia vascolare, week surgery, urologia, ustionati, chirurgia plastica, sale ibride Orl e oculistica. Nel 2022 ha trattato 979 pazienti, di cui 216 Covid.

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