Multa in Svizzera: «Non sono stato io», ma il Comune paga
«In Svizzera chi non paga le contravvenzioni, va incontro a una denuncia all’autorità giudiziaria e quindi a un possibile procedimento penale»
Luca Preziusi
Prende una multa mentre è alla guida di un mezzo della Protezione civile in Svizzera, nega e dimostra di non essere lui, ma il Comune decide di pagare per non andare incontro a conseguenze penali.
Tutto inizia il 30 ottobre scorso, quando la polizia stradale di Lucerna fotografa un mezzo intestato al Comune di Padova, in dotazione alla Protezione Civile, mentre supera i limiti di velocità in autostrada in territorio elvetico. Il 2 dicembre arriva la contravvenzione a Palazzo Moroni. I funzionari chiedono conto al dipendente al quale era stato assegnato il mezzo, un funzionario responsabile della Protezione Civile, il quale si contrappone alla multa e invia una contestazione alla polizia locale svizzera. Alla contestazione allega il libretto di bordo del mezzo, dal quale si evincerebbe che quel giorno lui non poteva essere a Lucerna.
Il mezzo, infatti, tra il 29 e il 30 ottobre, percorre appena 12 chilometri. Confidando in un’errata lettura della targa o addirittura di una targa falsa usata da terzi, il funzionario si tranquillizza. Quasi 3 mesi dopo, però, il 24 febbraio scorso, viene notificato al Comune un sollecito di pagamento della multa. Entro 30 giorni bisogna pagare, altrimenti si potrebbe andare incontro a guai giudiziari. E qui entra in scena l’avvocatura civica di Palazzo Moroni, che conoscendo le leggi elvetiche decide di non andare oltre e pagare direttamente la sanzione di 122 euro. «In Svizzera chi non paga le contravvenzioni, va incontro a una denuncia all’autorità giudiziaria e quindi a un possibile procedimento penale».
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