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Il dirigente licenziato da Etra “riassunto” dal giudice del lavoro

Cittadella, l’ex responsabile del personale dovrà essere reintegrato. Frasson indagato a Vicenza per calunnia

Giuliano Doro
2 minuti di lettura

La sede amministrativa società multiservizi Etra in via del Telarolo a Cittadella

 

Il Tribunale di Padova “richiama” in servizio l’ex responsabile del personale della società multiservizi Etra, Cosimo Armiento. Il giudice del lavoro Maurizio Pascali ha infatti firmato la sentenza con cui annulla il licenziamento del dirigente operato dalla società il 14 febbraio 2022: ad Etra viene ordinato di reintegrare Armiento nel suo posto di lavoro.

La sentenza

La società viene inoltre condannata a risarcire il danno al lavoratore «stabilendo un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione oltre agli interessi legali e la rivalutazione».

Il dispositivo della sentenza dice ancora che la società dovrà versare ad Armiento i relativi contributi previdenziali ed assistenziali oltre a pagare le spese processuali, calcolate in 3.500 euro.

Si tratta del pronunciamento di primo grado che però apre nuovi scenari sul burrascoso passaggio di consegne tra l’ex presidente del consiglio di gestione Andrea Levorato e l’attuale guida a trazione leghista di Flavio Frasson. Passaggio scandito da denunce incrociate che sono in questo momento al vaglio delle procure di Padova, di Vicenza e della procura della Corte dei Conti per le rispettive competenze.

“Ritorsione”

Secondo il giudice è da «ritenere la ritorsione come motivo determinante il licenziamento» di Armiento. Ma accendere la miccia era stato lo stesso Frasson rivolgendosi alla Procura della Repubblica contestando la scelta della governance della multitutility – nella primavera 2021 guidata da Levorato– di firmare una serie di verbali di conciliazione risolvendo le vertenze aperte con sette dipendenti, due dei quali furono licenziati (tra questi c’è era Armiento) e cinque furono sospesi.

Accusato di calunnia

Secondo Frasson quei i verbali di conciliazione riconosciuti a favore dei dipendenti e firmati da Levorato avrebbero prodotto dei «vantaggi del tutto indebiti».

Su queste conciliazioni, ritenute valide dal giudice del lavoro di Padova nel caso di Armiento, hanno innescato una ulteriore polemica con il segretario regionale della Fiadel, Maurizio Contavalli, che quei verbali li aveva controfirmati insieme a Levorato. Per farla breve, ne è seguita un’altra denuncia alla procura di Vicenza da parte di Contavalli e per ora il presidente del consiglio di gestione di Etra Frasson risulta indagato per il reato di calunnia.

Le selezioni

Tornando alla sentenza Armiento, nel sottolineare «fiducia nell’opera della magistratura», Contavalli tuttavia non esclude una «valutazione su un eventuale ricorso alla Corte dei Conti» visti gli alti costi della vicenda che vengono riversati sulla multiutility e di conseguenza sulle migliaia di utenti. Per ora sono in corso dei contatti per capire con quali modalità riportare l’ex dirigente del personale di Etra all’interno dell’azienda.

Il posto di Armiento intanto è stato assegnato a Davide Torroni, risultato vincitore di una selezione. Ma pure la selezione, per questo posto con altri tre da dirigente, è finita nell’occhio del ciclone con un esposto promosso dalla Fiadel alla Corte dei Conti. Segnalazione che ha anche guadagnato gli onori della cronaca di una interrogazione parlamentare. Dopo il periodo delle denunce, arrivano le prime sentenze.

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