Castello dei Carraresi a Padova, si parte con il restauro dell’ala Nord
L’importo dei lavori è di 5,3 milioni, gli spazi diventeranno un’area espositiva. Colasio: «Sarà un riferimento per l’arte contemporanea di tutto il Nordest»
LUCA PREZIUSI
È arrivato il via libera della giunta al progetto definitivo da 5,3 milioni di euro per il restauro complessivo dell’ala nord del Castello dei Carraresi. Destinato ad ospitare entro quattro anni un grande polo espositivo, a novembre 2022 era diventato di proprietà comunale.
Dopo un’estenuante trattativa durata quasi vent’anni, il Comune è riuscito ad ottenerlo a titolo gratuito dallo Stato, impegnandosi in cambio a realizzare e attuare il programma di valorizzazione dell’ex carcere entro 11 anni.
Quello approvato dalla giunta è uno degli stralci che dovrebbe portare a quella valorizzazione, sfruttando i fondi del Pnrr.
Un progetto preparato da Studiomas, Bim Design Group, e dagli architetti Riccardo Bettin, Enrico Boscaro e Germano De Gaspari, che ha già ottenuto il benestare della Soprintendenza. Un progetto ambizioso, che prevede un piano terra dedicato al ’300 padovano, mentre al primo e al secondo l’allestimento di spazi per esposizioni non permanenti dedicate all’arte contemporanea. Per ora le risorse reperite serviranno a sistemare i due piani, mentre per l’area dedicata al Trecento mancano ancora 1,2 milioni di euro.
«In questo modo riusciamo a dare un colpo d’ala fondamentale al progetto complessivo del recupero del Castello» spiega l’assessore all’edilizia monumentale, Andrea Colasio «Andiamo sempre di più verso la restituzione ai puristi e ai padovani. Ora siamo in trattativa con i collezionisti per ospitare opere importanti e di grande livello, anche perché una volta ultimato, questo complesso sarà in dialogo con la cittadella dell’Università che sarà realizzata nella ex caserma Piave e con il Centro Congressi. Immagino infatti gli ospiti che una volta finiti gli incontri possano andare ad intrattenersi al Castello. Poi andremo a caccia delle altre risorse, ma l’obiettivo rimane quello di diventare un riferimento dell’arte contemporanea di tutto il nord-est».
Spostandosi dall’ala nord, il cortile centrale, una volta sistemato, ospiterà manifestazioni all’aperto, prevalentemente estive.
L’impegno economico totale è significativo, visto che sono già stati investiti più di 15 milioni di euro, messi a disposizione da Comune, Mibact e Fondazione Cassa di Risparmio. I 5,3 milioni (5 quelli dal Pnrr, 300 mila del Comune) andranno quindi a sommarsi ai 5,4 per l’ala sud, già impegnati per i lavori in corso e ai 5,1 milioni per l’ala est.
L’ala Sud (i lavori sono attualmente sospesi per la revisione costi) ospiterà la Collezione Bortolussi, ricca di oltre 3000 oggetti di design contemporaneo dagli anni ’50 agli anni ’90.
Nell’ala est, quella verso piazza Castello, troveranno invece posto anche sezioni speciali dedicate ad artisti padovani di fama internazionale, come Gastone Rinaldi, Compasso d’Oro per il design nel 1954 (con la sedia in ferro lamiera e gommapiuma DU30), Gaetano Pesce scultore, designer e architetto, Alberto Biasi, tra i fondatori del Gruppo N, e il fuoriclasse delle opere a smalto a fuoco su metallo, Paolo De Poli.
Qui troveranno posto anche le opere dei maestri della Scuola Orafa padovana. Sempre a sud, tra il corpo principale del Castello e la cinta muraria del carcere, è stato abbattuto l’edificio ex lavanderia per farne un grande prato, mentre nell’edificio successivo, in direzione Specola, saranno realizzate caffetteria e ristorante.
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