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Via ai lavori per il tram a Voltabarozzo, Giordani: «Mi assumo la responsabilità della scelta»

Partono le bonifiche belliche nell’area del cantiere del capolinea sud che viene consegnata ufficialmente alle aziende. Ragona: «In due anni sarà pronto»

Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Dopo vent’anni Padova inizia a posare nuovamente la rotaia del Translohr, il veicolo tranviario destinato a diventare un vero e proprio sistema, con tre persorsi che daranno vita a 8 diverse linee “Smart”. Si parte dunque da Voltabarozzo con il Sir3, la linea che porterà da via Piovese in stazione attraverso alcuni punti nevralgici della vita cittadina come il parco Iris, l’ospedale Sant’Antonio e il policlinico universitario. Mercoledì 22 marzo l’area del primo cantiere è stata consegnata al tema di imprese che si occuperà della realizzazione, composto dalla capogruppo Consorzio Stabile Europeo con Mermecste srl, Ferrari srl, Euro Ferroviaria srl, Sitta srl-Segnalstrade Veneta scr. Il costo stimato dell’operazione è di 56 milioni di euro, ma è probabile che la spesa crescerà visto il rincaro dei costi delle materie prime. 

Il percorso e i cantieri. Nel percorso tra la stazione e Voltabarozzo il tram percorrerà 5,5 chilometri con 13 fermate distanziate in media 450 metri l’una dall’altra. Di queste 11 saranno a banchina laterale mentre due al centro della strada (Gozzi e Sografi). Per il 70% il percorso sarà in sede riservata, il 30% è promiscuo con le auto. Sono previsti anche tratti in cui il tram viaggerà senza fili alimentato dalle batterie interne: tra le fermate Gozzi e Morgagni per 640 metri (così da non abbattere gli alberi del giardino Boris Giuliano) e poi tra Sant’Antonio e la fermata Fornaro, per i 740 metri all’interno del Parco Iris. Per ridurre i disagi i lavori sono frazionati in 30 micro-cantieri.

Il sindaco: ci saranno disagi ma mi assumo responsabilità. “Diamo il via a un progetto che rivoluzionerà la mobilità di  Padova, alla fine del 2026 avremo tre linee di tram che porteranno venti milioni di persone all’anno – ha sottolineato il primo cittadino Sergio Giordaini – È chiaro che ci sarà qualche piccolo disagio, sono sempre dei lavori stradali. Ma sono convinto che sia un’operazione giusta: ci metto la faccia e mi prendo la responsabilità. Poi i cittadini giudicheranno quando tutto sarà pronto. Ma provate a chiedere oggi all’Arcella se qualcuno vuole togliere il tram, non mi pare lo voglia nessuno”. E alle accuse per le eventuali difficoltà di fronte a un mezzo obsoleto come il Translohr il primo cittadino anticipa ogni contestazione: “Alstom è una multinazionale di rilevanza mondiale. Ci assisterà per sempre e abbiamo un contratto firmato con loro”. 

L’azienda francese: già iniziata la produzione. E a suggellare il patto con il Comune arriva nel cantiere di Voltabarozzo anche il vicepresidente di Alstom Services France, Alexandre Quéméneur: “ Siamo un gruppo che fattura 15 miliardi all’anno, quando leggo di nostre difficoltà finanziarie mi faccio una risata. Per di più la vecchia Ntl è stata assorbita da Alstom, quindi siamo noi in prima persona a occuparci della produzione. Ed è già iniziata in Alsazia la produzione dei nuovi mezzi per Padova – ha spiegato – Una tecnologia vecchia quella del Translohr? Ci sono più di 150 mezzi in circolazione in tutto il mondo e abbiamo preso l’impegno a seguire la manutenzione per tutta la vita utile dei mezzi. Esteriormente assomigliano a quelli già operativi a Padova e Mestre, ma sono completamente ammodernati e sono al livello dei mezzi di ultima generazione”. 

Ragona: lavoriamo all’allungamento fino a Legnaro. “Non siamo stati fermi in questi mesi ma abbiamo fatto un grandissimo lavoro per partire con questi lavori e stiamo già progettando l’allungamento di questa linea fino ad Agripolis e Legnaaro – ha aggiunto l’assessore alla mobilità Andrea Ragona – Sono opere enormi, in cui la fase di progettazione è molto impegnativa ma siamo in perfetta linea con il cronoprogramma”. L’amministrazione non teme le contestazioni: “Certo non possiamo accontentare il 100% dei cittadini ma siamo pronti a confrontarci con tutti nella massima trasparenza e sono convinto che la maggioranza dei padovani approva questo progetto”. 

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