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A Padova riaprono l’Enoteca Santa Lucia e PePen. Pippo Bego: «Rilancerò la ristorazione in piazza Cavour»

Il nuovo direttore: prime serrande alzate la settimana prossima, a giugno il ristorante: 100 posti a sedere all’aperto

felice paduano
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Filippo “Pippo” Bego, nuovo direttore dell’Enoteca Santa Lucia e del ristorante Pe Pen 

Ostriche e champagne. Questa, in estrema sintesi, la scelta di Filippo “Pippo” Bego, nuovo direttore dell’Enoteca Santa Lucia e del ristorante Pe Pen, nominato pochi giorni fa da Daniele Pagin, l’industriale di Campodarsego che si è aggiudicato la gestione dei due locali dall’asta fallimentare per 310.000 euro, battendo Tiziano Pavin (ex Kofler).

Il programma delle aperture e il menu

«Apriremo prima l’Enoteca Santa Lucia, prevista per il 30 marzo o nei primi giorni di aprile ed entro giugno il ristorante Pe Pen, che proprio quest’anno festeggia 40 anni di vita» spiega Bego «abbiamo già le idee chiare. Pe Pen resterà ristorante, mentre l’enoteca, che stiamo ristrutturando in collaborazione con l’architetto Cristian Bozzato, sarà il luogo dell’aperitivo, sia diurno che serale».

I dipendenti saranno 5 o 6, di cui tre ragazze. «I nostri non saranno aperitivi o apericene qualsiasi. Oltre agli champagne più noti serviremo scampi, ostriche dell’Atlantico francese e gamberoni di Mazara del Vallo. Stiamo già programmando anche serate a tema» prosegue «insomma sia l’enoteca che il ristorante torneranno più belli ed accoglienti di prima, quando piazza Cavour era luogo d’incontro di tanti vip».

L’esperienza a Londra e sulla Riviera

Ma chi è, esattamente, Pippo Bego? È nato e cresciuto in città. Si è diplomato come perito elettronico all’istituto Marconi. È stato a scuola che si è innamorato del mondo della ristorazione. Quindi è partito per Londra per fare esperienza come barista. Tornato in Italia, ha conseguito il titolo di barman per poi trasferirsi sulla costa, dove ha lavorato nei locali da Jesolo a Riccione. Infine, è tornato in città: l’ultima esperienza è quella di Baessato.

Farà parte della squadra anche il cameriere Antonio Saitta: «Non vedo l’ora che i due locali riaprano» dice l’ex dipendente della gestione targata Franco Schiavo «sono chiusi dal giugno dell’anno scorso. In queste settimane ho incontrato tanti vecchi clienti. Mi chiedono tutti la stessa cosa: quando riaprite?».

Intanto Daniele Pagin, la settimana prossima, metterà davanti all’enoteca i primi 50 posti a sedere, che diventeranno 100 quando sarà riaperto anche il Pe Pen. La novità è che, in base alla normativa della Soprintendenza, i tavolini non saranno sistemati anche dietro la statua del Cavour, ma saranno collocati in parallelo rispetto al gazebo fisso del Caffè Cavour. Una scelta, estetica e funzionale, che renderà il colpo d’occhio sulla piazza più omogeneo e più accattivante. 

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