Montegrotto, catene alla porta dell’Hotel Augustus. «Noi dipendenti siamo ostaggi»
Silenzio dai gestori del gruppo Fabilia, si timbra il cartellino anche se “sospesi”. il sindacato ipotizza istanza di fallimento, il sindaco in aiuto per la mediazione
Federico Franchin
Catene alle porte d’ingresso dell’hotel e dipendenti comunque sul posto di lavoro in attesa di scoprire il loro futuro, che li vede al momento “ostaggi” di Fabilia. È iniziata così la giornata di ieri per i quaranta dipendenti dell’Hotel Augustus di viale Stazione di Montegrotto, chiuso da ieri dalla società e catena alberghiera Fabilia, che ne aveva acquisito la gestione dalla famiglia Pastorello, proprietaria dei muri.
Una situazione grottesca, per non dire drammatica, per i dipendenti che non hanno neppure la possibilità di trovarsi un nuovo impiego.
Contratto ancora valido
Ieri mattina i dipendenti sono entrati in hotel come fosse una normale giornata di lavoro. «Per sentirci a posto e per evitare eventuali sorprese, abbiamo deciso di recarci sul posto di lavoro e timbrare il nostro cartellino come se l’hotel fosse aperto», spiegano allargando le braccia.
«Siamo entrati da una porta di servizio e abbiamo trovato l’ingresso sbarrato da catene. Noi, ufficialmente, non siamo stati né licenziati, né sospesi, quindi per noi questa è come fosse teoricamente una normale giornata di lavoro».
Una situazione di impotenza. «Abbiamo tutti contratti a tempo determinato, che scadono chi a marzo, chi a maggio, chi a settembre. Il guaio è che se non veniamo licenziati non possiamo essere assunti da nessun’altra azienda.
In più non possiamo percepire la Naspi, l’indennità di disoccupazione, in quanto non siamo stati nemmeno sospesi. Chi ci dice che ci pagheranno regolarmente lo stipendio nel periodo coperto da contratto senza lavorare?».
Problemi a tutto campo
Quella che emerge è una situazione al limite dell’assurdo. «C’è chi avanza mensilità, non siamo stati pagati nel periodo in cui l’hotel è stato chiuso per manutenzione», dicono. «Non percepiamo la busta paga cartacea e quindi non vediamo le varie voci.
I dipendenti della reception, con l’ex direttore, hanno dovuto anche rifare le camere a volte. Senza pensare ai sei che vengono dal sud e che si sono ritrovati di colpo senza lavoro e alloggio, dato che risiedevano in hotel».
Sindacati pronti a chiedere il fallimento
I dipendenti si stanno affidando ai sindacati. Come il Saltae-Ugl, che ha ricevuto i lavoratori. «Stiamo cercando di metterci in contatto con delle Pec con Fabilia», dice Franco Penello. «È una situazione incredibile e non c’è chiarezza su nulla. Stiamo calcolando a quanto ammonta il credito dei dipendenti per un’eventuale istanza fallimentare per Fabilia».
Un aiuto dal Comune
«Abbiamo appreso della chiusura dell’Augustus e delle difficoltà che arrivano per i dipendenti», dice il sindaco Riccardo Mortandello.
«Abbiamo già predisposto l’attivazione dei servizi sociali, come il banco di solidarietà alimentare per tutti i dipendenti dell’hotel Augustus, anche non residenti, in modo che possano alleviare la situazione di disagio.
Confidiamo che questi lavoratori in tempi rapidi possano trovare collocazione in altri alberghi in città. Siamo molto rammaricati dell’evoluzione che ha preso la gestione di questo hotel e dispiaciuti di non esserne informati direttamente né dai gestori, né dai proprietari che peraltro sembravano all’oscuro di tutto. Siamo stati contattati ieri dal sindacato Saltae-Ugl e vedremo se nei prossimi giorni è il caso di convocare una riunione con tutti i lavoratori». ––
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