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Figli di coppie gay a Padova, Giordani tira dritto. Il prefetto: «Segnaleremo all’autorità giudiziaria»

Mercoledì il vertice istituzionale. La circolare non ferma il sindaco: «Prima i bimbi, continuerò a registrare rispettando la legge»

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Il sindaco Sergio Giordani e l’assessora Francesca Benciolini ieri all’uscita dalla Prefettura

 

Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, tira dritto: continuerà a registrare i figli delle coppie omosessuali come ha fatto finora. E il prefetto Raffaele Grassi – precisando che il divieto previsto nella circolare ministeriale riguarda esclusivamente le coppie di uomini che hanno fatto ricorso alla maternità surrogata – è altrettanto determinato: informerà l’autorità giudiziaria che, volendo, potrà rettificare gli atti del Comune di Padova. È l’esito di quasi tre ore di incontro di mercoledì tra il primo cittadino, l’assessora all’anagrafe Francesca Benciolini,e la dirigente del settore Eva Contino e il prefetto Raffaele Grassi.

Da una parte dunque Giordani: «Ho avuto col prefetto Raffaele Grassi un confronto molto cordiale che, nei distinti ruoli e nelle differenti funzioni, si è tenuto come sempre nel segno della più ampia collaborazione istituzionale». Esaurita la premessa va dritto al punto: la circolare non lo ferma. «Come sindaco, ben lontano dal farne una questione ideologica o di parte, ho il dovere di tutelare anzitutto gli interessi preminenti delle bambine e dei bambini; in coscienza – e ritengo anche in diritto – non posso immaginare di negare atti amministrativi che mi competono come ufficiale di stato civile, dai quali derivano i diritti fondamentali di questi piccoli, esponendoli così a gravi discriminazioni. Ecco perché, su questo tema, intendo confermare le modalità e le procedure che fin dal 2017 sono state applicate da me e dal Comune di Padova, e come sempre fatto comunicando ogni atto alle autorità competenti. È un contesto che vive gravissimi vuoti normativi che nuocciono prima di tutto, lo ripeto, alle bambine e ai bambini. Il mio appello non può che essere quello rivolto al legislatore e in maniera trasversale alle forze parlamentari di sanare questo vulnus», il contenuto della nota.

Ad oggi all’anagrafe padovano sono registrati 32 bambini di coppie omogenitoriali, composte da due mamme. Non ci sono invece richieste di registrazioni di figli di due papà. L’attenzione è massima: «I nostri uffici di stato civile lavorano con professionalità e attenzione su questi temi che incidono sui diritti fondamentali degli individui, in un’ottica di massima tutela di ogni persona», sottolinea l’assessora Benciolini,

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