La Regione risarcisce il ragazzo in scooter investito da un cinghiale a Rovolon
A seguito dell’impatto il minorenne aveva perso il controllo dello scooter ed era finito nel fossato, danneggiando seriamente lo scooter e riportando traumi in diverse parti del corpo
Gianni Biasetto
La famiglia del minorenne residente a Bastia di Rovolon, investito da un cinghiale la mattina del 10 dicembre 2021 in via Pozzetto, alle porte del paese, mentre in sella al suo scooter si stava recando per uno stage in una ditta della zona, è stata risarcita nei giorni scorsi dalla Regione Veneto di tutti i danni materiali e fisici subiti dal ragazzo.
L’ungulato, uscito improvvisamente dal bosco del monte Cereo, aveva attraversato la strada molto probabilmente per andarsi a dissetare nella canaletta che costeggia la via.
A seguito dell’impatto il minorenne aveva perso il controllo dello scooter ed era finito nel fossato, danneggiando seriamente lo scooter e riportando traumi in diverse parti del corpo.
Si era reso necessario il trasporto in ambulanza al Pronto soccorso del Policlinico di Abano Terme per accertamenti. Il cinghiale, invece, seppure ferito si era dileguato nella campagna circostante.
«La soluzione della controversia, contrariamente che in altri casi dove la Regione aveva risarcito solo dopo una sentenza di condanna, è avvenuta in sede extragiudiziaria senza dover ricorrere al Giudice, ma ottenendo il risarcimento integrale dei danni fisici e materiali patiti del giovane», spiega l’avvocato Francesco Grasselli che ha seguito il caso per conto dei genitori del malcapitato.
«Raccolta la documentazione necessaria, abbiamo sollecitato gli accertamenti peritali e medici e siamo giunti a dimostrare la responsabilità della Regione «per omessa custodia della fauna selvatica».
La Regione ha tentato di scaricare la responsabilità sulla Provincia, ritenendo non fossero stati installati lungo la strada gli appositi cartelli di segnalazione di attraversamento della fauna selvatica. In realtà è sempre responsabile la Regione, a prescindere dall’esistenza o meno di cartelli segnalatori».
L’incidente era avvenuto nel tratto di strada provinciale proprio di fronte ad una vecchia fornace. Nello stesso punto dove poco meno di un anno dopo, nel settembre del 2022, un suv che viaggiava in direzione di Bastia aveva investito un branco di cinghiali, uccidendone sette. «Molte richieste danni spesso non vanno a buon fine perché vanno a cozzare contro una burocrazia (richieste di numerosi documenti e certificazioni) che induce chi ha subito danni a desistere dal tutelare i propri diritti nei confronti della Pubblica amministrazione», conclude l’avvocato Grasselli.
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