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Alloggi universitari, 150 nuovi posti BedStudent si aggiudica il bando

La disponibilità entro fine di maggio. Ai ragazzi fornita anche consulenza contro i contratti-truffa

elvira scigliano
2 minuti di lettura

L’Università ha bisogno di alloggi. Anzi, ha bisogno di aumentare il loro numero. E l’Ateneo ha scelto per la seconda volta di fila BedStudent, che ha vinto il bando per occuparsi degli studenti internazionali, sia per gestire il patrimonio residenziale esistente, sia per affrontare la sfida della mancanza di posti letto.

La società garantirà 150 posti letto in più entro il 31 maggio rispetto alla situazione esistente. Da settembre 2020 BedStudent è l’appaltatore del servizio e la continuità dimostra che i due soci – Massimiliano Piarulli e Angelo Pellegrino – hanno centrato l’obiettivo.

Del resto sono quelli che si sono “inventati” di portare gli studenti afghani a Vo’ e hanno dato nuova vita a un hotel in disuso di Este. Hanno messo in circolo più di mille alloggi (745 a Padova, 53 sui Colli, a Vo’ ed Este, 108 a Mestre, 68 a Vicenza, 45 a Treviso) e prevedono un incremento di 150 camere entro il 31 maggio di quest’anno. Ad esempio sono in dirittura d’arrivo 17 posti letto a Legnaro, a servizio di Agripolis.

Con il nuovo bando sono pronti ad organizzarsi in tutte le province in cui opera l’Ateneo patavino: Padova, Vicenza, Venezia, Rovigo e Treviso. Fino ad oggi con il portale Unibeds. it hanno gestito più di 4000 e-mail, hanno assegnando più di 350 alloggi, effettuato più di 1.000 consulenze ed evitato più di 100 truffe. In tre anni il servizio ha fatto parecchia strada.

Il “segreto” è il più semplice che si possa immaginare: conoscere i bisogni pratici dello studente, soprattutto se internazionale. Dalla burocrazia, alla stesura del contratto, dalla sua traduzione in inglese fino alla registrazione all’Agenzia delle entrate e alle comunicazioni in questura. E poi le pratiche legate alle utenze e alle manutenzioni degli appartamenti, con una squadra di artigiani sul territorio. Uno dei servizi più importanti (ed apprezzati) è sicuramente “scam derector”: «Scam derector è un pilastro del nostro sistema – spiegano i due soci – In poche parole analizziamo i contratti di locazione prima che siano firmati dai ragazzi, per vedere se è tutto in regola.

Nel corso di questi ultimi tre anni almeno il 30% dei contratti di locazione preventivi che abbiamo visionato presentavano delle irregolarità. A volte sono “solo” problemi linguistici: spesso chi ospita non conosce l’inglese e allora facciamo intermediazione linguistica e culturale. Ma a volte ci imbattiamo in comportamenti fraudolenti: il caso più frequente è la richiesta di una caparra per un appartamento che non esiste. A volte il ragazzo arriva fino a Padova per scoprire l’amara sorpresa, in questi casi i circuiti sono fuori dagli operatori professionali».

Con il nuovo bando c’è anche una novità, l’introduzione di un servizio di assistenza medica, naturalmente in inglese; con visite mediche in video; prenotazioni diagnostiche e monitoraggio dei parametri vitali in diretta (grazie agli orologi di ultima generazione); fino a servizio a domicilio e supporto Covid-19. La scommessa si direbbe vinta, se non fosse per il nodo difficile da sciogliere: il bisogno di stanze.

«Ad oggi abbiamo un database di mille stanze – sottolineano Piarulli e Pellegrino – e 10 partners fidati in supporto. Il nostro obiettivo è continuare ad estendere a macchia d’olio il network. Cerchiamo stanze con bagno privato e co-living, stanze da condividere, posti letto, residence e monolocali.

La forchetta degli affitti è tra 300 e 1000 euro per le stanze e tra 600 e 1200 euro per i monolocali. La formula è quella all inclusive: utenze e spese incluse, deposito cauzionale da uno a tre mesi e recesso anticipato da uno a tre mesi. Da quando abbiamo iniziato con Bedstudent abbiamo ospitato 100 mila persone di 67 nazionalità diverse, in 5 città, con grande soddisfazione delle persone (e rating di affidabilità di 9 punti su 10).

Trovare nuove soluzioni abitative non è facilissimo, ma siamo convinti di farcela. Siamo una delle università più importanti e in crescita d’Italia e del mondo, non possono piacerci le soluzioni vecchie, male arredate e poco servite, non sono degne di un Ateneo antico 800 anni. Dunque l’obiettivo è rendere le cose semplici e belle e vedere risorse e non ostacoli sul nostro percorso». 

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