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A Padova BusItalia chiede la revisione del contratto

Summit tra ente di governo e azienda in Provincia: al lavoro ci sarà un team di tecnici e legali per sciogliere tutti i nodi

Claudio Malfitano
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

Adesso servirà un coiffeur esperto e un lavoro paziente e certosino. I nodi sono venuti tutti al pettine e il pettine ieri mattina era sul tavolo dell’incontro tra ente di governo – vale a dire Comune e Provincia – con BusItalia, la società che gestisce il trasporto pubblico in città e in tutto il territorio del Padovano.

I nodi sono tutti nel contratto di servizio che è stato avviato nel settembre 2020 dopo la gara vinta dall’azienda del gruppo Ferrovie (partecipata al 21% proprio dal Comune di Padova). E quel contratto adesso va rivisto. Anzi, «riequilibrato» per usare il termine scelto nella nota diffusa da Palazzo Moroni dopo l’incontro. Parole centellinate perché la matassa è in mano a tecnici e avvocati. E il lavoro adesso è tutto loro.

Rivedere il contratto

Alla riunione di ieri erano presenti il direttore generale di Busitalia Gino Colella, il sindaco di Padova e presidente della Provincia Sergio Giordani, l’assessore alla mobilità del Comune Andrea Ragona e il consigliere delegato ai trasporti della Provincia Vincenzo Gottardo. Tutti affiancati «dai rispettivi team tecnici e legali», si legge nella nota.

Che prosegue con quella che pare essere la principale (e forse unica) decisione presa: «Nel corso dell’incontro, si è valutata la fattibilità di un possibile riequilibrio del contratto, alla luce delle clausole del contratto stesso e delle norme nazionali – prosegue la nota – Alla luce della complessità del tema le parti hanno stabilito di comune accordo che lo studio di questa possibilità verrà approfondito in una prossima riunione riservata ai tecnici e ai legali delle due parti».

A quanto si apprende – e non può che essere così – l’azienda ha messo sul tavolo le difficoltà di rispettare il contratto alla luce delle difficoltà del trasporto pubblico nel mondo post-Covid: in tutta Italia i passeggeri sono in calo (in media resta un 20% in meno rispetto al 2019) e i costi sono esplosi a causa del caro-carburanti e dei rincari energetici.

Garantire il servizio

BusItalia però ha in aggiunta anche il problema della mancanza di autisti, che i sindacati imputano agli stipendi troppo bassi. Un vortice che si avvita verso l’insostenibilità e a farne le spese sono i passeggeri, costretti a rischiare l’attesa alle fermate a causa delle corse saltate.

«La riunione si è svolta nel segno della massima collaborazione per arrivare congiuntamente ad una soluzione che risolva le difficoltà che il trasporto pubblico attraversa in questa fase, mettendo al primo posto naturalmente la necessità di garantire ai cittadini di Padova e dei Comuni della provincia, un servizio puntuale e di qualità», afferma ancora Palazzo Moroni riprendendo le parole del sindaco Giordani che aveva posto in un precedente incontro in modo forte il tema di rispettare i passeggeri.

A questo punto però rivedere il contratto vorrà dire inevitabilmente verificare linea per linea la sostenibilità del servizio, arrivando anche a rivedere quelle sottoutilizzate.

Oppure anche valutare l’aumento del costo dei biglietti, che tutti però reputano inefficace. Ci saranno poi anche aspetti di bilancio, come investimenti previsti per l’anno in corso che potranno essere rinviati ai successivi. Soluzioni che andranno valutate dai tecnici. Una prima risposta non arriverà che tra due mesi.

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