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Peculato per Padova Tre, condannati a 4 anni e 6 mesi Borile e Chinaglia

I due dirigenti di allora devono anche risarcire l’ente per 624 mila euro. Il difensore: «Nessuna ruberia»

Carlo Bellotto
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Simone Borile e Stefano Chinaglia sono stati condannati per la gestione di Padova 3

 

A quasi sei anni dall’avvio del processo su Padova Tre arrivano le condanne. Per peculato limitatamente al 2013 sono stati condannati  a 4 anni e 6 mesi di reclusione Simone Borile, 52 anni di Battaglia Terme, e Stefano Chinaglia, 55 anni di Brugine. Per gli altri capi d’accusa che vedevano imputati i due è arrivata l’assoluzione o comunque la prescrizione. Padova Tre era l’ente con sede a Este in via Rovigo deputato alla gestione dei rifiuti nella Bassa padovana e nel Piovese. 

Fatto non sussiste o prescrizione anche per Gaetano Battocchio, Stefano Tromboni (avvocato Ernesto De Toni), Giampaolo Mastellaro, Egidio Vanzetto, Angelo Donato, Gianmarco Rando. Le accuse, a vario titolo, andavano dal falso in atto pubblico (la predisposizione di piani economici finanziari “taroccati” con voci in entrata inferiori alle somme incassate) alla frode nell’esecuzione dei contratti di fornitura, dal peculato (l’impossessamento di una quota di Tap) all’emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate all’evasione dell’Ira e dell’Ires (altre tasse) e alle false comunicazioni sociali.  

Borile (difeso dagli avvocati Giorgio Gargiulo e Fiorella Mammana) e Chinaglia (difeso dal legale Matteo Conz) sono stati anche condannati  al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile fallimento Padova 3 per 624 mila euro, oltre a 7 mila euro di spese. 

«Parliamoci chiaro, qui nessuno si è messo i soldi in tasca» sottolinea l’avvocato Giorgio Gargiulo «Sono cadute tutte le ipotesi  di ruberie, di frodi, di case pagate con i soldi pubblici. Come dovevano fare a pagare la Provincia se la gente non pagava le bollette dell’asporto rifiuti? Poi quei soldi sono stati versati con ritardo. Quello che emerge è che non c’è stata nessuna mala gestio”

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