Ivone e Claudia, sposati da quasi 60 anni, se ne vanno a tre giorni di distanza
Sposati dal 1964 con due figli: lui (90 anni) s’è lasciato andare dopo la malattia e il ricovero di lei (79)
Nicola Stievano
Dopo una vita trascorsa l’uno accanto all’altra se ne sono andati insieme, come avrebbero desiderato: Ivone Bertocco, 90 anni, si è spento venerdì scorso mentre lunedì, appena tre giorni dopo, è spirata la moglie, Claudia Babetto, 79 anni.
Una coppia unita da quasi sessant’anni di matrimonio, che ha condiviso anche l’ultimo tratto di vita insieme, fino all’estremo saluto con il funerale di domani alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Terrassa. Marito e moglie saranno l’uno accanto all’altro anche per l’ultimo viaggio, tra la gratitudine dei figli Claudio e Diego, dei nipoti e di tutti i parenti e gli amici.
«Mamma e papà erano fatti l’uno per l’altra» racconta il figlio Claudio «è vero che a volte si incontrano le anime gemelle, destinate a non lasciarsi più e a condividere una vita intera. Loro erano così e si sono amati fino all’ultimo. Siamo orgogliosi di avere avuto dei genitori come loro, una vita esemplare e donata agli altri, lasciano un segno indelebile».
Ivone e Claudia, sposati dal 1964, negli ultimi tempi hanno condiviso anche il percorso della malattia. Prima è toccato alla moglie, malata di Parkinson e progressivamente peggiorata negli ultimi mesi. Lo scorso dicembre, in seguito ad un ulteriore aggravamento, si era reso necessario il ricovero a Schiavonia e il trasferimento alla Rsa Ira Altavita di Padova.
«Quando papà ha visto che non c’era più nulla da fare» continua il figlio «si è lasciato andare. Il giorno del ricovero si è reso conto che mamma non sarebbe più tornata. Pian piano, a piccoli passi e con fatica, l’ha raggiunta a letto e la ha dato un bacio dicendole: “mi raccomando, torna presto, io son qua che ti aspetto”.
Ma in cuor suo sapeva che non sarebbe più tornata. Si è seduto sul divano, ha detto che a quel punto non aveva più senso vivere e piano piano di è lasciato andare. Intanto mia madre, grazie alle cure e alle attenzioni del personale sanitario, si era anche parzialmente ripresa e, considerata la situazione in cui versava, ha potuto trascorrere dignitosamente le ultime settimane. Di questo ringrazio i medici e il personale del reparto di geriatria dell’ospedale di Schiavonia e dell’Ira Altavita di Padova».
Intanto però sono iniziati i problemi di salute per Ivone, fino all’attacco ischemico di una decina di giorni fa. L’anziano è stato ricoverato in ospedale, dove è morto lo scorso primo marzo. Tre giorni dopo si è spenta anche la moglie Claudia. «Avevamo pensato di portarla a casa» continua il figlio Claudio «per farle trascorrere in famiglia gli ultimi giorni. Eravamo pronti ma non c’è stato il tempo, perché dopo la morte di papà anche la mamma ha avuto un peggioramento. Sapevamo che l’uno non poteva sopravvivere all’altro, ma nessuno immaginava che sarebbe successo così in fretta».
Ivone aveva lavorato per decenni all’industria tessile Berto di Bovolenta mentre Claudia si era sempre occupata della famiglia. «Ci hanno insegnato l’onesta e la correttezza, hanno affrontato insieme tutte le difficoltà e l’epilogo non poteva che essere questo», concludono i familiari. Stasera alle 19.30 in chiesa ci sarà la preghiera del rosario. ––
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
I commenti dei lettori