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Resta incinta durante il periodo di prova, il capo la assume a tempo indeterminato

Simona, 32 anni, al quarto mese di gravidanza ottiene un contratto con lo studio padovano Necchio che si occupa di consulenza fiscale

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2 minuti di lettura

È rimasta incinta durante il suo periodo di prova. Ma Simona Carbonella, 32 anni, milanese, dipendente dello studio padovano Necchio di consulenza fiscale e del lavoro - che ha la sua sede principale a Selvazzano e una sede staccata a Milano - anziché perdere il lavoro, lo ha trovato, al quarto mese di gravidanza. Alessandro Necchio, 42 anni, fondatore di uno studio che ha 34 dipendenti, dei quali 25 sono donne e fra queste otto sono mamme, due in congedo di maternità e tre in stato di gravidanza - dopo aver appreso la notizia della dolce attesa e aver ascoltato le preoccupazioni della ragazza, non ci ha pensato un attimo e le ha confermato anticipatamente il superamento del periodo di prova e l’assunzione a tempo indeterminato.


«Abbiamo voluto dare a Simona la tranquillità e la sicurezza necessarie per costruire la sua famiglia senza pensieri, facendole vivere questo meraviglioso momento con la serenità che merita», dice Necchio. «Si pensa che non sia mai il momento giusto per fare figli, per noi invece non è mai il momento sbagliato. Vogliamo abbattere il paradigma che la famiglia possa rappresentare un ostacolo e valorizzare le donne che nei nostri studi sono fondamentali».


La scelta è ancora più significativa se si considera che in Italia il 42,6 per cento delle madri, in età compresa fra i 25 e i 49 anni, risulta essere inattiva, percentuale che dimostra la scarsa volontà delle aziende e delle istituzioni di sostenere e incoraggiare il lavoro femminile. «Vedere al di là delle cose, rompendo gli schemi, per provocare il cambiamento: si tratta di una di quelle frasi che credo rappresenti appieno l’essenza di cosa vuol dire lavorare con noi», aggiunge Alessandro Necchio. «Ma è un messaggio che voglio trasferire anche ai miei collaboratori. Siamo una goccia in un oceano, mi redo conto che il lavoro da fare nel nostro Paese per abbattere il paradigma che la famiglia possa rappresentare un ostacolo all’affermazione professionale sia ancora tanto, ma quello che ci contraddistingue è saper cogliere in ogni situazione delle opportunità. Un corretto equilibrio fra vita personale e lavoro può permettere ad ognuna di realizzarsi come mamma e avere, nello stesso tempo, un’ottima carriera personale. Io non ho figli», aggiunge, «e sono figlio di genitori separati. Vorrei essere l'adulto del quale avrei avuto bisogno quando ero piccolo».


Comprensibile la gioia di Simona: «È stata una sorpresa - racconta la 32enne -, ero pronta al peggio, ne avevo viste in passato situazioni in cui la gravidanza delle donne era stata fatta pesare sul lavoro. Invece il titolare si è dimostrato felice del mio annuncio. Mi ha detto che non dovevo avere alcun timore, e mi ha proposto all'istante un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Sono scoppiata in lacrime, è stata un'emozione bellissima».

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