Padova, chiuso il ristorante La Cova di piazza Cavour
Il locale del centro è stato punto di riferimento per molti politici e per i calciatori. Tra i clienti anche Maniero. Ora era in mano ai cinesi Trattative in corso per la nuova gestione. Al suo posto arriverà un locale italiano
felice paduano
Dopo otto anni di gestione cinese, La Cova, in via Calvi 20, tra Porta Altinate e Piazza Cavour, ha abbassato le serrande per sempre. I titolari si sono trasferiti a Fiume, in Croazia. Al suo posto arriverà un locale italiano, il cui titolare sta già trattando con la proprietà dei muri.
La Cova è stato, dagli anni ’60 in poi, uno dei locali più popolari di Padova. Il primo a farlo diventare un ristorante di tendenza è stato Sergio Bonifacci, uno sportivo arrivato da Mantova, che era amico anche dell’allenatore della nazionale Edmondo Fabbri, detto Topolino.
Dopo Bonifacci, La Cova è stata gestita dalla famiglia di Francesco Lovo, che oggi abita negli Usa, dalla coppia Virgilio Dante e Andrea Bizzotto, dalla famiglia Martinato (oggi Belle Parti e Bassanello) e anche dalla famiglia Buja-Isolani.
Prima di Tangentopoli La Cova è stata frequentata dagli uomini vicini all’ex presidente della Regione Veneto Franco Cremonese, dagli ex sindaci Settimo Gottardo e Paolo Giaretta e anche da numerosi leader socialisti dell’epoca, tra cui Antonio Testa, Mario Acampora e Bruno Mezzalira. Ci andava spesso a mangiare anche l’ex Ministro delle Partecipazioni Statali Carlo Fracanzani in compagnia del suo braccio destro in città, l’avvocato Alberto Cartia.
Nella notte delle elezioni quando Flavio Zanonato vinse il duello contro il sindaco uscente, il locale è stato anche il quartier generale di Giustina Destro. Per un lungo periodo è stato frequentato, prima che si trasferissero al vicino Pe Pen, anche da notissimi calciatori, tra cui Beppe Galderisi, ex Padova, Verona e Juve (1977-1980 quand’era allenatore Giovanni Trapattoni), Bepi Pillon di Preganziol, Fulvio Simonini ed anche Claudio Valigi, Cornelio Donati e Nando Ruffini.
Tra i frequentatori anche Felicetto Maniero, l’ex capo della Mala del Brenta, che ordinava sempre spaghetti all’astice, come faceva, d’altronde anche al Redentore di San Bruson di Dolo.
«La Cova, assieme a Pe Pen, ha fatto la storia dei locali chic del centro di Padova», racconta l’edicolante Mario Bertolini, «Sono felice che il ristorante ritorni nelle mani di gestori italiani e che la cucina ridiventi tutta italiana e veneta in particolare. Anche Pe Pen in riapertura. Così Piazza Cavour tornerà quella di una volta».
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