Un Cittadella spento e sprecone cade in casa della Spal
La partita finisce 2-1. Dopo tre giornate, il Cittadella interrompe la sua striscia positiva
Diego Zilio
Un'azione della partita. Foto Editoriale Report
Un cambio di passo c’è stato, ma nel senso che il Cittadella è tornato indietro. La bruttacopia della squadra che in questo girone di ritorno aveva saputo imprimere una sterzata al suo rendimento. A distanza di quattro mesi e mezzo (ultimo successo il 22 ottobre dello scorso anno, per 5-0 sul Cosenza) la Spal ritorna infatti a festeggiare davanti al proprio pubblico battendo per 2-1 gli uomini di Gorini e conquistando una vittoria che le consente di abbandonare l’ultimo posto della classifica.
Il Citta invece interrompe dopo tre giornate la sua striscia positiva, mostrandosi in una versione spenta, che ricordava un po’ quella della fine del girone d’andata. Di buono c’è che, grazie ai risultati delle altre partite, il margine sulla zona playout resta di 5 lunghezze, ma è di sicuro più forte la delusione per avere sprecato una grossa occasione contro una rivale di giornata in piena crisi.
Ritmi bassi
Senza Perticone, a cui è stato concesso un turno di riposo, la novità in difesa è il ritorno di Del Fabro a far coppia con Frare. L’uomo che manca di più è però Crociata, perché la sua qualità nel cucire il gioco è venuta meno in un Citta che nel primo tempo non ha mai alzato il ritmo, affidandosi spesso a lanci lunghi senza troppo costrutto.
È parsa una squadra stanca, dopo tre impegni nel giro di una settimana, ma quella non può essere certo una scusa, perché il calendario è lo stesso per tutti. Fatto sta che, davanti, di palloni buoni alle due torri Asencio - impalpabile - e Magrassi ne sono arrivati pochi. Al solito, a provare a inventarsi qualcosa è stato Antonucci, che però in un paio di occasioni ha preferito cercare il rigore, prima entrando in contatto con Arena e poi con Zanellato, con l’arbitro che gli ha detto di rialzarsi in entrambi i casi.
Lezione di Greco
Non che la Spal, che stavolta l’ex tecnico biancoscudato Massimo Oddo ha schierato con una linea difensiva a quattro, abbia fatto molto meglio. Un pelo più di determinazione, però, l’ha esibita, e alla fine ha pagato. I padroni di casa sono andati a bersaglio al minuto 41 alla prima occasione degna di tal nome, grazie a uno strappo di Maistro a centrocampo, con il numero 37 biancazzurro che scappa al controllo di Branca e serve in area Fetfatzidis, dal canto suo abile a trafiggere Kastrati con un sinistro di prima intenzione. Il centrocampista greco non segnava addirittura dal 18 gennaio 2015, quando ancora era al Genoa: non è esattamente un bomber, quindi, ma qui si è dimostrato bravo a leggere l’azione andando via a Giraudo, mentre Del Fabro, più arretrato, teneva in gioco tutti.
Sprechi e raddoppio
Al rientro dopo l’intervallo il Citta ha mostrato per qualche minuto un altro piglio, rendendosi pericoloso in almeno tre occasioni: un colpo di testa di Magrassi su sponda di Pavan, con la sfera di poco a lato; una conclusione di Giraudo deviata in calcio d’angolo; la botta di Antonucci, liberissimo a pochi metri da Alfonso sull’invito di Giraudo, con la palla, che forse avrebbe anche potuto stoppare, spedita ben sopra la traversa.
La Spal, invece, si è dimostrata più concreta e, dopo un pallone sporco calciato da Dickmann e non sfruttato da La Mantia, ha saputo raddoppiare qualche minuto dopo. Ancora Maistro ha servito da sinistra proprio Dickmann, che ha scaricato per l’accorrente Prati, approfittando di una difesa mal messa: conclusione di prima intenzione e palla alle spalle di Kastrati. AMBROSINO GOL Eppure ci sarebbe stato ancora il modo di riaprirla.
Un intervento abbastanza inutile di Tripaldelli su Carriero - appena entrato - ha spinto il Var a richiamare l’arbitro, imponendogli il dietrofront. Ambrosino, a sua volta in campo da poco, si incarica della trasformazione dal dischetto, siglando il suo primo gol con la maglia del Citta, il secondo in questa stagione dopo quello segnato quando era al Como. Peccato che poi la formazione padovana non abbia insistito, rischiando anzi il 3-1 su una conclusione di Dickmann terminata fuori. E la sensazione è che si potesse sul serio dare di più.
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