Evasione fiscale sulle tasse locali, a Padova mancato gettito per 60 milioni
Il Comune: “Riusciamo a recuperare il 30 per cento del totale”. Sono circa 12,5 i milioni di euro all'anno di introiti persi per Imu, tasse sulla pubblicità, Tasi, Ici, occupazione suolo pubblico e i vari tributi locali
Luca Preziusi
L'assessore Antonio Bressa
Sessanta milioni di euro in 5 anni. A tanto ammonta evaso l'evasione fiscale da tributi che il Comune di Padova dovrebbe incassare attraverso gli accertamenti, di cui riesce però mediamente a recuperare il 30%. Il doppio rispetto alla media italiana, dimostrandosi un ente virtuoso rispetto ad altri che alla fine ne incassano al massimo il 15%. Sono circa 12,5 i milioni di euro all'anno, infatti, i mancati introiti da Imu, tasse sulla pubblicità, Tasi, Ici, occupazione suolo pubblico e i vari tributi locali.
Solo nel 2022 è stato accertato un mancato pagamento di Imu, negli ultimi 2 anni, di ben 15,1 milioni di euro. Nel 2016 ne erano stati accertati appena 3,5 milioni. E non perchè i padovani pagassero di più, ma perché non c'era la stessa capacità da parte di Palazzo Moroni di andare ad accertare.
«Questo perché abbiamo migliorato i sistemi informatici e abbiamo assunto personale qualificato, che ci ha permesso di migliorare nettamente nel corso degli anni le nostre prestazioni in termini di accertamento» spiega l'assessore ai tributi, Antonio Bressa. Di questi 15 milioni circa di Imu quindi il Comune conta di recuperarne almeno 5, così come dei 60 milioni di euro totali degli ultimi 5 anni, punta ad ottenerne una ventina (il Comune può andare ad accertare al massimo gli ultimi 5 anni).
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