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Tram a Padova, rebus incroci per la terza linea. Arrivano le rotatorie con il semaforo

Nel progetto definitivo una decina di rondò regolamentati in modo “intelligente” per dare la precedenza al Translohr

Claudio Malfitano
3 minuti di lettura

La tecnologia oggi riesce a farci dialogare con l’intelligenza artificiale, ma sarà capace di gestire la regolazione dei semafori della terza linea del tram? Può sembrare una battuta, ma considerando che per il tram in funzione a Padova dal 2007 non è stata ancora completata la sincronizzazione semaforica, il dubbio sorge eccome. Anche perché il progetto per il Sir2 – vale a dire il tragitto della rotaia che andrà da Rubano a Busa di Vigonza – prevede l’introduzione di una decina di rotonde semaforizzate. Un sistema molto complesso che per funzionare dovrà avere la stessa precisione di un orologio svizzero. E dovrà saper gestire anche gli inconvenienti che sempre capitano nella viabilità urbana. Una sfida appunto all’intelligenza artificiale.

Le rotonde con il semaforo

Il grande problema della via guidata riservata al tram è che impedisce agli automobilisti le svolte a sinistra. Una manovra di per sé già pericolosa ma ancor di più se è necessario tagliare la strada a un mezzo come il tram. È per questo che i tecnici della MM spa di Milano che hanno completato il progetto definitivo del tram hanno deciso di puntare soprattutto sulle rotonde semaforizzate. Un sistema “misto” che permette sia la svolta a sinistra che l’inversione a U, ma che blocca l’incrocio per dare la precedenza al passaggio del mezzo pubblico. Una soluzione di cui l’unico esempio oggi presente in città è il rondò tra via Santa Maria Assunta, via Genovesi e via Guizza.

«Le semaforizzazioni, in particolare quelle con temporizzazioni dinamiche intelligenti, non hanno la sola funzione di regolare i diritti di precedenza, ma anche di frammentare i flussi di traffico gestendo con più facilità a monte dell’intersezione, il deflusso di eventuali congestioni all’interno del nodo e regolando la quantità di veicoli ammessi al nodo», sottolineano i progettisti.

Gli incroci più difficili

Ecco dunque dove saranno realizzate le rotonde semaforizzate (ricordando sempre che i lavori per la terza linea del tram non inizieranno prima del 2024 e che il sistema dovrà essere in funzione entro il 2026), a partire dal capolinea ovest di Rubano.

La prima intersezione è quella tra via Roma e via Rossi (la regionale 11), praticamente davanti al municipio. Poi tra via Borromeo e via della Provvidenza, vale a dire uno dei principali ingressi del quartiere nord di Sarmeola. Poi arriveranno due rotatorie allungate a “fagiolo” davanti a piazza Aldo Moro e a lato del centro commerciale Brentelle. Quindi in città saranno semaforizzati i due rondò esistenti a Porta Savonarola, che regolano l’accesso a corso Milano e via Vicenza. Per quanto riguarda l’asse di via Tommaseo-via Venezia arriverà ilsemaforo alle rotonde esistenti con via Goldoni e via del Pescarotto, mentre sarà eliminata la rotatoria di via Rismondo e non si potrà più svoltare a sinistra per chi arriva dalla stazione. Il semaforo arriverà anche nella rotonda a “sigaro” davanti al centro Giotto in via Venezia. Così come all’incrocio con via Einaudi, dove sarà necessario gestire anche la diramazione del tram verso il nuovo ospedale. A Ponte di Brenta il semaforo arriverà alla rotatoria con via Dante di Nanni, e una nuova sarà creata con l’argine destro del Brenta. Infine anche poco prima di piazza Regia sarà necessario fermare il traffico con un semaforo per consentire al tram di andare verso il capolinea di Busa di Vigonza.

Il nodo di via Sette Martiri

Un’altra area in cui il tram inciderà profondamente sulla circolazione è all’incrocio tra via Chiesanuova e via Sette Martiri. Il progetto prevede di vietare la possibilità di svolta a sinistra. Dunque chi proviene dal centro non potrà più imboccare via Sette Martiri. Per andare verso via Pelosa dunque sarà realizzata una nuova strada con l’allungamento della parallela via Michelotti (la strada a fianco della caserma Romagnoli), che potrà essere così a servizio degli impianti sportivi Raciti.

Per pedoni e ciclisti due nuove passerelle

Cercare di tutelare la mobilità “debole” è uno degli obiettivi del progetto del Sir2. Ecco perché dove è stato possibile i progettisti hanno previsto una corsia ciclopedonale, anche se negli incroci le rotatorie non mettono particolarmente in sicurezza pedoni e ciclisti. Tanto più che per consentire il passaggio del tram non potranno essere realizzati passaggi pedonali rialzati.

La doppia rotatoria oggi esistente a Porta Savonarola sarà semaforizzata. Ma via Volturno tornerà a doppio senso di marcia, mentre per via Orsini è possibile la chiusura per allargare il parco delle Mura

 

Nel progetto della terza linea però sono previste anche due nuove passerelle ciclopedonali. Una a Chiesanuova per scavalcare i binari della ferrovia e la tangenziale. In questo modo il cavalcavia esistente sarà destinato soltanto alle corsie di auto e tram, mentre invece una nuova passerella sarà riservata solo a ciclisti e pedoni. Il tracciato della pista attraversa i rami di ingresso/uscita dalla tangenziale in posizione arretrata rispetto all’attuale innesto su via Chiesanuova, e comunque questi passaggi saranno regolati da semafori.

È prevista una nuova rotatoria tra via San Marco a Ponte di Brenta e l’argine destro del fiume per una migliore gestione dei flussi provenienti da San Vito di Vigonza. Il rondò avrà un raggio esterno di 14 metri

 

La seconda passerella che sarà costruita da zero è quella che supera i binari ferroviari di via Friburgo. Anche in questo caso l’attuale viadotto sarà riservato al tram e alle auto, in modo da garantire una corsia riservata al mezzo pubblico. Per le bici e i pedoni è prevista una passerella ciclopedonale a cui si accede con rampe elicoidali in terra rinforzata con pendenza massima del 6%.

Davanti al centro commerciale c’è uno dei passaggi più delicati: si prevede un sistema di circolazione a rotatoria misto con un’intersezione semaforizzata. L’ovale del rondò si allungherà per circa 80 metri

 

La soluzione per corso Milano che resterà a doppio senso

Si può mantenere il doppio senso in corso Milano prevedendo anche una corsia di parcheggi e una pista ciclabile bidirezionale. Quasi una sfida all’impenetrabilità dei corpi quella con cui si sono confrontati i progettisti della MM di Milano. Un dibattito che è stato molto articolato perché nel progetto di fattibilità era previsto che l’arteria stradale principale dell’area ovest del centro restasse a senso unico per le auto, in direzione Chiesanuova. Poi le osservazioni presentate dai cittadini durante il dibattito pubblico hanno convinto i progettisti a tentare la strada di preservare l’attuale configurazione della strada.

Il progetto prevede il mantenimento di circa il 70% dei parcheggi presenti oggi in corso Milano. È stata anche ottimizzata la sezione stradale: in uscita ci saranno una corsia riservata per i mezzi privati e il tram su sede riservata, mentre in entrata la corsia sarà promiscua tra tram e mezzi privati. Sul lato hotel Plaza, saranno realizzati gli stalli di sosta, mentre sul lato Teatro Verdi, è prevista la realizzazione di una pista ciclabile.

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