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Colella (BusItalia): «Tanti permessi con la 104. Una legge con troppi abusi e le corse si fermano»

Il manager all’attacco: «È una norma di civiltà ma è spesso strumentalizzata». Anche oggi ci saranno disagi nel servizio urbano: previste 64 corse non garantite

elvira scigliano
2 minuti di lettura

A sinistra l'amministratore delegato di BusItalia, Gino Colella

 

Gino Colella, l’amministratore delegato di BusItalia è un manager che non le manda a dire. E per questo definisce «famigerata» la legge 104, quella che dà la possibilità al lavoratore di prendersi dei giorni di permesso per curare un familiare con disabilità o problemi medici gravi e  riconosciuti.

Una norma strumentalizzata

«La famigerata 104 per conto mio è una legge civile e corretta, che dovrebbe essere esportata in tutto il mondo. Ma viene esasperata – accusa il manager – È evidente che in tutte le aziende pubbliche, ex pubbliche o molto grandi, c’è un’estremizzazione del suo utilizzo, che va dai tre giorni “famigerati” per accudire un familiare fino alle norme che prevedono un’estensione maggiore in termini di giorni, che si chiamano straordinari.

Insomma ritengo ci possano essere delle strumentalizzazioni. Nelle aziende grandi ne ho viste tante di cose, ho visto gente che veniva mandata a casa per aver falsificato la richiesta. Ripeto, è una legge di grande civiltà, ma deve essere applicata con scienza e coscienza.

Purtroppo nel pubblico o nelle grandi aziende non è sempre così. Nelle piccole aziende private le 104 ci sono, ma sono limitatissime e servono davvero per dare un sostegno al familiare portatore di handicap. Se fate un minimo di analisi vedrete che le cose che dico non saranno smentite».

E quando questi permessi speciali si introducono in un’organizzazione in bilico, tra pochi autisti e malattie che mettono tutto a soqquadro, la faccenda si fa davvero difficile.

Altre corse non garantite

Prendiamo la giornata di mercoledì 1 marzo: le corse urbane non garantite sono 67, mentre il servizio extra urbano sarà regolare

. Nel dettaglio per la linea 5 sono a rischio 8 corse, dall’ospedale a Voltabrusegana; per la linea 6 quelle non garantite sono 7, tra Legrange, Terranegra, via Sorio e piazza Garibaldi; per la linea 9 altre 9 corse sono a rischio, che collegano l’Ippodromo (Mortise) con piazza Caduti della Resistenza e la Ferrovia; la linea 11 rischia 8 corse, da De Lazara a Taggi e Ferrovia; la linea 13 ne rischia 8, da Terranegra (via Boccaccio) ad Altichiero e Codalunga; per la linea 15 non sono garantite 20 corse, da Largo Debussy a Granze per Largo Europa e da Villatora, Debussy per Largo Europa. Infine per la linea 24 le corse rischio sono 7, dal Plebiscito a Mandriola, via Tommaseo e Ferrovia.

Le corse non garantite dipendono dalla mancanza di personale: «Ieri – riferisce l’ad Gino Colella – avevamo 29 persone assenti per diversi motivi, anche le famigerate leggi 104. E altri 37 autisti erano assenti nell’extra urbano. Il giorno prima ancora è andata leggermente meglio: 28 assenze nell’urbano e 32 nell’extra. Queste situazioni le consociamo il giorno prima per giorno dopo. Ma voglio essere ottimista, aumentando il personale andrà meglio. Certo nessuna azienda può organizzare il personale in base ai picchi di richieste, sarebbe deleterio, bisogna trovare una marginalità economica».

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