A Cittadella, una gara di moto illegale. Identificati 55 ragazzi
Blitz di Carabinieri e Polizia locale nell’area industriale Zitac. L’appuntamento su Instagram ha riunito oltre 400 giovani
Silvia Bergamin
Attraverso i canali social si erano dati appuntamento in 400, ma l’intervento tempestivo di carabinieri e Polizia locale ha mandato all’aria i loro piani. Quando le forze dell’ordine hanno fatto capolino nella zona industriale di via Luparense a Cittadella, denominata Zitac, erano già oltre un centinaio in sella a scooter e moto da corsa, pronti a sfidarsi a suon di sgommate, impennate e accelerazioni ad alto tasso di pericolosità.
Nel pomeriggio del 25 febbraio, tra le 14.30 e le 16.30, quattro pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Cittadella, con il supporto di un paio di mezzi degli agenti della Municipale, sono intervenuti tra Cittadella e Villa del Conte per bloccare un raduno abusivo di moto pubblicizzato su Instagram.
Una gara illegale alla quale avrebbero partecipato ragazzi minorenni e maggiorenni provenienti da tutto il Veneto e anche dal Friuli. Appassionati di motori e corse ad alta velocità, già lo scorso novembre avevano scelto la zona industriale al confine tra i Comuni di Cittadella e Tombolo per adibirla a vero e proprio circuito illegale.
Come tre mesi fa, pure sabato, all’arrivo dei mezzi delle forze di polizia, i partecipanti si sono dati alla fuga, chi imboccando le stradine dei campi, altri le vie laterali. Nonostante la mal parata, i motociclisti non si sono persi d’animo e si sono diretti a Villa del Conte, ma anche in questo caso il raduno è stato stoppato sul nascere.
Alla fine ad essere identificati sono stati 55 giovani, perlopiù minorenni, provenienti dalle province di Padova, Treviso, Venezia, Rovigo e Pordenone. A cinque di loro – ma il numero potrebbe aumentare sensibilmente nelle prossime ore – sono state staccate contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada. Sono in corso ulteriori accertamenti per dare un volto agli organizzatori e promotori dell’evento.
«Zitac, come fatto a novembre, provvederà a sporgere una denuncia-querela nei confronti di ignoti o comunque di coloro che sono stati identificati dalle forze dell’ordine – afferma l’avvocato Andrea Bertollo, responsabile legale della società proprietaria dell’area – Zitac non ha ovviamente autorizzato alcuna competizione».
«Non è questo il modo di divertirsi», taglia corto il sindaco Luca Pierobon, che insiste: «La possibilità di organizzare raduni in sicurezza, attraverso le varie associazioni del nostro territorio, esiste. Raduni abusivi in zona industriale e in zone chiuse al traffico, dove si sta peraltro costruendo, non hanno quindi senso».
Gli spazi sono quelli storicamente urbanizzati dalla Zitac e lo sviluppo industriale non è ancora completato. Fortunatamente nessuno si è fatto male. Secondo Pierobon «eventi che avvengono in spazi senza norme di sicurezza e senza controlli sono molto pericolosi per l’incolumità dei ragazzi, che rischiano grosso. Il modo di divertirsi in sicurezza c’è – conclude il primo cittadino – e questo non lo è di sicuro. Ora i responsabili vengano puniti».
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